La pubblicità ingannevole esiste perché ci sono quelli che ne vengono ingannati e, di là dai singoli millantatori e prevaricatori ( che spesso si fanno strada proprio ammantandosi di nobiltà nell’inveire contro ‘gli altri’ truffatori a loro dire), credo convenga soffermarsi sul legame tra imbroglione e imbrogliati in quanto condizione essenziale al perpetrarsi di truffe, imposture e raggiri. Il desiderio di qualcosa di bello forse è un po’ infantile ma è molto diffuso, e si associa alle ambizioni più disparate e a una golosità deliberatemante nutrita dal sistema economico in cui siamo immersi. Costruendo l’idea che il ‘mondo-di-là’ poggi sulle medesime logiche del ‘mondo-di-qua’, spesso si mettono in atto le medesime tecniche per figurare, prima, e conseguire, poi, gli oggetti del proprio appetito. E la parola ‘appetito’ – per logica – porta alla parola ‘nutrimento’ e alla ‘caccia’.
In questa società di cacciatori e raccoglitori astratti, nella peggiore delle ipotesi l’oggetto del desiderio non arriva, e ci si trova a baloccarsi con i propri fantasmi nutrendosi di questi e facendoli diventare, quindi, parte di sé. Nella migliore delle ipotesi l’oggetto del desiderio invece arriva, e di quello ci si nutre: con tutte le conseguenze del caso e i processi chimici che la sua assunzione comporta..
La società ipercinetica in cui viviamo è un continuo stimolo alla sensorialità, liberalmente (!) regimentata da misure e ritmi inerenti al sistema economico il quale, a sua volta, non potendo sfuggire alla trappola che si è preparato, è costretto a iperstimolarsi.
Quando l’impatto con questo vortice diventa insopportabile si fugge (nel futuro inventato, nei ricordi scelti) oppure ci si ottunde (con storie più forti, ritmi più pressanti, sapori-odori-colori da cui farsi assorbire). E troppo spesso si arriva alla violenza fisica come ultima soluzione a una fuga/ottundimento non riusciti.
Ecco perché trovo che la Schola fondata da Kremmerz abbia nella PRATICA una potenza eccezionale. Perché l’essere umano ha BISOGNO DI FARE qualcosa e il bisogno è tanto più forte quanto più preme l’onda di questa società ipercinetica.
E anche se quando si ha una gran voglia di fare è facile prendere le lucciole per lanterne e ai ricercatori capita di venire tratti in inganno acchiappando le prime in luogo delle seconde, la ricerca di un fare che risponda alla propria intimità profonda fa parte dell’insopprimibile libertà dell’essere e del diritto all’esperienza.
Su questa terra e in questa Terra meravigliosa, oltre alla meraviglia c’è sovente il dolore: devastante, acutissimo, velenoso, capace di distruggere dentro e fuori, ma comunque, proprio per quel concetto di Unità dell’esistente, anche il dolore non può prescindere dal Bene intelligente che gli si oppone, se si vuole, fino nelle profondità dell’essere.
La pubblicità ingannevole smette di esistere non appena i turlupinati, con una sonora risata, lasciano l’imbroglione da solo.
Original author: sal