Profittare della LUCE era ed è un’ovvietà per i contadini che nella bella stagione continuamente si attivano appresso ai terreni loro, curando che siano sempre umidi al punto giusto in relazione alla temperatura e al tipo di prodotto che stanno coltivando (di questi tempi, basta nulla a rovinare il raccolto e anche una grandinata può far stringere il cuore di angoscia!).
Il lavoro di tutto l’anno è esposto alla Luce ma anche a ogni pericolo: le intemperie e gli animali che lo minano dall’esterno, la fatica e la stanchezza che attentano alla determinazione del coltivatore.
Il contadino impara a vivere così: fidando nella propria esperienza ma sapendo che l’ultima parola spetta alla Provvidenza.
Lavoro dell’uomo e della Natura uniti in un binomio talmente stretto che dovette venire naturale fin dagli albori della civiltà stanziale pregare le nuvole e i venti e tutto ciò che unisce al Sole. Infatti d’estate la Madre Terra può fare poco per proteggere i Suoi figli…: e nondimeno è radiosa nei mille colori, la polpa abbondante come mammella gonfia di latte e i semi in preparazione per un nuovo ciclo.
ESTATE.
Raramente la maturità umana viene vissuta con questa consapevolezza, eppure è la nostra estate nonché il momento in cui prepariamo il futuro a venire. Lavoro, impegni, corse ed affanni, pressioni affettive e sociali in chi è ormai adulto e inserito nel tessuto delle relazioni: è facile farsi prendere e dimenticare che senza quel seme in fondo alla strada la nostra esistenza non avrebbe scopo né valore.
La MIRIAM aiuta a dare la maiuscola alla parola Seme. La MIRIAM ripara dalle intemperie e dagli animali, in un modo che trascende ogni apprezzamento.
La MIRIAM è Provvidenza ed è Giustizia, eppure non ha nulla di mistico perché ti cambia nella carne con intelligenza arcana.
Bisogna aggrapparsi a quella Luce e lavorare il più possibile quando c’è.
Dolcissima, generosa, prodiga ESTATE.
Original author: segezia