Inutile girarci intorno: oggi, un po’ ovunque, c’è la commemorazione delle operaie morte nel 1908 nel rogo della fabbrica in cui erano state chiuse dai proprietari in risposta alle loro rivendicazioni per una migliore qualità del lavoro. Nel tempo, il tono commemorativo ha ceduto il passo all’idea della festa (forse per l’esigenza popolare di riappropriarsi del significato arcaico che vede nella mimosa l’eternità dell’anima che rifiorisce analogicamente alla primavera) e all’idea dell’omaggio alla donna (modo spiccio per riconciliarsi con un femminino violato, misconosciuto e mistificato). Ma siamo sicuri che la Giornata Internazionale della Donna possa essere liquidata nell’abbraccio intenso ed olezzante di un fiore giallo oro?
Iside aveva volto di donna, le apparizioni mariane hanno i tratti della madre di Dio, i riti cerealicoli del mediterraneo inneggiavano alla madre Demetra… Ma l’uomo di oggi come concepisce la donna? E le donna stessa, ha coscienza di sé?
Giuliano Kremmerz di Lei diceva che “se ne dite bene o male, se l’elogiate o la vilipendete, è sempre la dominatrice di tutti gli esseri creati”: ma in che senso va inteso tale dominio? Non in quello sociale, dove appare piuttosto il contrario. E dunque?
Guardiamo all’icona della Madonna, guardiamo alle Dee del paganesimo e notiamo che esse hanno in comune l’attenzione all’umanità e usano l’incantesimo dell’effetto che suscitano in pro della salute e del benessere generale: in pratica, dirigono l’attenzione che ricevono verso la costruzione di un bene collettivo. È il caso anche di personaggi contemporanei, da Teresa di Calcutta a San Suu Kyi… Alla nostra attuale Direzione, aggiungo, di cui posso testimoniare l’impegno costante a volgere la propria azione pro salute populi e nel nome della Miriam.
Inserendomi quindi nell’ondata commerciale della giornata di oggi, auspico un momento di riflessione per tutti sul proprio femminino così che pure gli uomini, guardando alla volpe di cui sono anch’essi portatori, scoprano come “lasciando sperare e desiderare si possa portare Ercole armato di clava a fare il giro di una piazza vestito da pulcinella” (vedi in questo sito web “La donna e l’uomo secondo la filosofia ermetica di Giuliano Kremmerz”) in pro di una umanità nuova. E senza bisogno di evirarsi!…come facevano gli imitatori ignoranti lasciando allibiti i saggi figli di Roma.
Original author: filosobek