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Originariamente postato da segezia810
Il 18 Aprile 2012 alle ore 18:52

Mi sono incuriosita non poco rispetto al rimedio del III ciclo di questa prossima Luna di sabato (fra l’altro, attenzione all’ora! Bisogna aggiungere 60 minuti a quella indicata perché siamo in regime di ora legale…). Comunque, la ragione della mia curiosità è, per così dire, sia preventiva che consuntiva. Difatti, quando l’ultima volta si presentò questa Luna, undici anni fa, avevo sperimentato l’originale metodo terapeutico che le è associato per ogni tipo di malattia cronica : debbo dire che, all’epoca, nonostante le condizioni in cui era costretto il povero alloro in vaso che avevo comperato (il lauro richiede MOOOOLTA terra perché ha radici MOOOLTO prolifiche) avevo potuto riscontrare un discreto successo. Il lauro, però, morì. Dunque, ora, per quanto andrò a fare nei tempi indicati, cercherò un lauro più robusto e – se riesco – non in vaso.
Quindi quindi… approfondendo la ricerca delle caratteristiche…
La pergamena deve il suo nome a Pergamo, sito dell’Asia Minore e importantissimo centro della cultura ellenica che, secondo la leggenda, entrò in competizione con Alessandria per la produzione di materiale atto a perpetuare la scrittura. Quando ragioni commerciali portarono gli egiziani a vietare l’esportazione del papiro, Pergamo si ingegnò con la pelle di pecora, opportunamente lavorata con acidi, affinché se ne potesse fare il medesimo impiego. Scrivere sulla pelle di un animale è, comunque, oggettivamente diverso che scrivere sulla fibra che struttura il mondo vegetale. In più, il colore viola, espressione materializzata di luce ad altissima frequenza e bassissima lunghezza d’onda, ha anche una valenza storica: i popoli pre-cristiani dell’area centro-italica lo utilizzavano, nel periodo di digiuno che precedeva il ver-sacrum, quale devozione agli dei per il tempo che prelude al rinnovamento. Concretamente, l’emissione di onde aventi questo colore (e più ancora quelle dei raggi ultravioletti) pare avere effetto sterilizzante-purificatorio.
Mi ha inoltre colpito che uno dei coloranti modernamente usati per l’esame delle urine conti nella propria composizione il cristalvioletto: il colorante di Sternheimer-Malbin consente così di evidenziare i nuclei dei leucociti e di tutte le cellule epiteliali presenti nel campione di urine… Invece i capelli, semplicemente strappati, consentono ai moderni esami clinici di rilevare il DNA mitocondriale, cioè quello che ci lega alla madre e che contiene gli “attivatori” dei nostri geni (Vedi intervento del Prof. Formica sia negli ultimi convegni che nel libro degli Atti del Centenario della S.P.H.C.I.).
Da ultimo, il lauro ha come caratteristica quella di riprodursi attraverso i semi, per AUTOMOLTIPLICAZIONE dei polloni che si trovano alla base della pianta principale. (Non a caso, forse, era mitologicamente sacro ad APOLLO, dio dell’autoriproduttivo ‘sole’). In più, le foglie di alloro preservano LA PERGAMENA…!!!
Quindi, rileggendo il curioso rimedio alla luce (violetta?!?!!!) di qualche conoscenza scientifica contemporanea, si potrebbe dire che il materiale organico richiesto:
– sarà protetto (PERGAMENA) dal materiale più resistente che esista in rapporto all’assalto degli animali -microrganismi e macrorganismi – dell’acqua, del fuoco e di ogni tipo di accidente esterno rafforzato dalla natura stessa dell’albero di alloro;
– evidenzierà, purificandoli delle sovrastrutture, i nuclei di leucociti del paziente;
– consentirà la rilevazione dell’MtDNA (quel medesimo esplicitato da quanto scritto dall’operatore sul retro per il nome della madre).
È evidente che sui caratteri da scrivere non ci possono essere annotazioni derivanti dalla scienza moderna…. Ma già da quanto appare per gli altri aspetti ci si può render conto come gli antichi, quando dispensavano rimedi, avevano le loro buone ragioni!
Non resta dunque che trovare la cartapecora originale (non la carta pergamenata, che è tutt’altra cosa) e un albero di alloro bello forte. E poi provare sulla propria…PELLE! (Di pecora, naturalmente).

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