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admin Kremmerz
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Parto dal post di ERIS. Non credo che si potrebbe parlare di ‘vita attiva’ (o maschia che dir si voglia) se veramente lo scopo ultimo fosse di confermare quanto già c’è: in fondo, pure la riproduzione sessuata rimescola 2 PATRI-moni: 1 dell’uomo e 1 della donna (i due Mani che presiedono alla vita di cui diceva il Maestro Kremmerz ne “I dialoghi”?) in pro dell’adattamento-miglioramento dell’individuo neo-generato.
Tutti i gruppi di viventi hanno sperimentato metodiche per sfuggire alla trappola evolutiva costituita dalla invariabilità genetica. La riproduzione sessuata – che permette alla selezione naturale di far emergere gli individui più idonei alla sopravvivenza e consente di trasmettere i caratteri favorevoli alle nuove generazioni – è la risposta animale a questa necessità. Nell’utero della donna, dove i gameti sposati ‘mettono su casa’ insieme, come evidenzia il Maestro Kremmerz “si stabilisce una presa di possesso delle forze emanate dalla terra, primeggiando il magnetismo coordinatore di tutta la vita del globo”. È così che un nuovo cuore comincia a battere.
Le domande che l’umanità si è andata facendo nel corso dei secoli sono tuttavia state: 1) se lo scopo è sopravvivere, non è più produttivo garantire o prolungare una vita già individuata piuttosto che ricominciare daccapo? 2) la sopravvivenza può essere garantita o quantomeno prolungata da una migliore qualità della vita stessa?
Non avendo risposte assolute ed esaustive al quesito del punto uno, l’essere umano ha continuato a riprodursi cercando nondimeno di migliorare la propria condizione, a partire da quella fisica. Oggettiva. Cioè da quel corpo che è TUTTO quanto esprime la vita per ciascuno di noi.
Così non essendo riuscito a non morire, l’essere umano moderno è passato a interrogarsi su COSA costituisca la qualità della vita in quanto per poter lavorare su un obiettivo occorre prima definirlo con chiarezza. Ed è qui che ci si arena. Ma il Maestro (ne “I dialoghi”) dice: “Genius, forse da genio, generare, generatore e generato. Forse dal greco ge la terra, il campo. Forse il dio del luogo, delle cose particolari dell’uomo, cioè che assiste l’uomo, che è innato nell’uomo. Probabile l’idea del Mercurio personale, della intelligenza divina dell’uomo…”.
La via ermetica comincia da quest’ultimo quesito e i nostri Maestri, ben sapendo che “il secreto saturniano è dono di vita e di morte, di amore, di generazione e di dovizia” hanno regalato a tutti gli esseri umani di “buona” volontà una Schola che J.M.Kremmerz ha statuito mentre lasciava per il pubblico le sue parole d’Amore:
«Tu ben sai, mio figliolo, che di Vergine sei figlio; e se Vergine violi uccidi il germe del tuo popolo e diventi parricida e incestuoso e, in tal modo, il cervello ti brucia; ma, se Mercurio sai attirare, con la Vergine Gloriosa, ponendole sotto il piede, capovolta, la Luna, tu, a tua volta, diventi padre di semidei. Perché, se all’acqua di Orione, tu congiungi, col filo di Arianna antica, il bianco Mercurio alla Luna di Vergine e sai allontanare il focoso Marte, avviene che i tuoi occhi vedranno quello che non videro mai e potrai falciare il miracolo con la falcata Luna rivolta a terra. Per questo, se padre mi riconosci, sappimi strappare il secreto, allontanando la canna della tua insufflazione dalla verga di Mosè e di Aronne, che è la mia verga, e mantieni coagulato, se non vuoi, per generosità, che io ti dissolva.
Qui riconosci il secreto saturniano che è dono di vita e di morte, di amore, di generazione e di dovizia, e non obliare che in Virgo preparerai, coi metodi dell’arte, la Verga, come il tuo maestro ti insegna, senza nodi e di taglio netto e reciso, con la falce in forma di crescente consacrata; senza Verga di Vergine, mago non diventi, né intendermi a rovescio, ché semini nell’arena il tuo Mercurio, né pretendere che io scriva più chiaro: domandane l’intelligenza al tuo duce».
Original author: sal

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