Intervengo per manifestare un grosso controsenso rilevato. Chi ha sostenuto la indispensabilità di una propedeutica alla comprensione del corpus kremmerziano, sottace le sue reali intenzioni. Difatti è lampante l’incongruenza del partecipare ad un convegno chiamato “tradizione perenne”, laddove la pretesa propedeutica, evocata per scongiurare possibili disadattamenti (difficoltà di inserimento nel sociale, asocialità, ecc.) del praticante, non può che derivare dal non credere affatto ad una tradizione perenne. La quale, senza dubbio, si adatta ai tempi che progressivamente si susseguono, attraverso l’opera dei suoi divulgatori, pur mantenendo inalterati stessa origine e stesso fine. Così è chiaro che l’adattamento è un requisito intrinseco di una tradizione perenne, senza il quale essa non potrebbe più essere trasmessa. Cordiali saluti a tutti.