Originariamente postato da mercurius3
Il 01 Novembre 2011 alle ore 22:40
Vivere per mangiare o mangiare per vivere?
Questa è la domanda che spesso ricorre quando si parla del cibo e del suo uso, ma molto meglio quando si pone uno stile di vita o l’altro.
La risposta è sintomatica perchè nella sua semplicità descrive in modo essenziale la tipologia dell’individuo.
Vivere per mangiare descrive l’individuo che ignorando, anzi negando, la presenza di sottili interazioni e trasformazioni della costituzione umana, nega nel contempo la funzione mentale e spirituale; l’individuo che vive per mangiare, soddisfa l’appetito in modo disordinato, disorganizzato e disinformato. Sarà nella società lo specchio della sua stessa aggressione famelica.
Mangiare per vivere denota già la qualità assegnata alla vita: il mangiare è il mezzo che consente di vivere e di poter realizzare ciò che della propria vita si vuol fare. L’importanza del mezzo diventa un prezioso metodo che consente di poter meglio organizzare e riorganizzare la propria esistenza.
Spero che l’opportunità del Convegno (mini solo nel tempo di esplicazione) con l’impegno della S.P.H.C.I. , venga largamente accolta perchè la sua misura descriverà quanta volontà ed impegno ci sia nel dare al proprio vivere valore, qualità, preziosità evolutiva.
Abbracci cari