Mangiare, nutrirsi sono – di fatto – autocreazione. L’Agape che si avvicina mi ricorda come quel giorno, in modo particolare, aspireremo qualcosa di più del profumo del pane sfornato di fresco o dell’aroma agrodolce della frutta di stagione. E la nota acre di erba tagliata, innata in certi funghi? E gli ortaggi pungenti che sposano lo sfrigolio della carne? La dolcezza inebriante del vino freddo che dispone a nuovi sapori?
C’è Altro.
Indicava Kremmerz: “Per noi il magnetismo è irradiante da tutte le cose e da tutti i contatti …” e in quel Pasto Rituale c’è un profumo particolare che prende le narici e va, come ogni odore, direttamente al cervello. È Qualcosa che attinge alla carezza di velluto dei pensieri più belli, alla forza pregnante che ti cattura in un’onda di Bene: d’improvviso, mentre la parola del Maestro si fonde a quella di mille Maestri e dell’Intelligenza della Natura, piegando la forma dell’aria, quel Verbo diventa la tua carne e ti senti diverso.
In quel suono la nostra aura, come un tentacolo, riesce ad attaccarsi al magnetismo dell’universo e si rigenera: Unità nell’Unità.
È cosa che bisogna provare, non tanto per credere, ma per comprendere.
Original author: catulla