Nella rilettura dell’area del sito dedicata alla SPHCI, il post di Catulla del 3 febbraio 2014 portava l’attenzione sulle distorsioni rispetto al percorso Originale Ortodosso ripetutesi in quasi un secolo a questa parte, con cadenza tanto irregolare quanto irresponsabile. A questo proposito, il monito lanciato dal Maestro Benno nelle Circolari a cavallo degli anni ‘47 e ’48 circa la traiettoria Miriamica Ortodossa, proiettata nel tempo senza l’ombra di alcuna curvatura, non poteva e non può passare inosservata ad ogni sincero spettatore che voglia sinceramente guardare verso la luce, senza il pericolo di temporanei abbagli. Catulla, ha aperto il post con i riferimenti estrapolati dall’Inno al Sole del Maestro Kremmerz, dove compare l’aforisma “Tu che solo ai ciechi nascondi la Tua Luce”, (e credo il Maestro intendesse per ciechi coloro che non vogliono vedere), e chiude con la massima “Che aggiungere a tanta Luce?”. Infatti, proseguendo nella lettura dell’Inno, si giunge a “mentre essi deridono ciò che non veggono, accarezzano le pecore da tondere e i tordi grassi da pelare….”, mi viene in mente una dedica ad Amun, Dio Solare, che compare nel Volume II della Scienza dei Magi, Divinità che Personifica la Forza Solare, nel passo: “sei la forza che cangi l’arena in oro, la pietra dura in gemma, e tutto trasmuti in ceneri uomini di oro e terra preziosa”, ed in chiusura di tale scongiuro magico, compare anche: “tu tocchi e generi, tu tocchi e rendi sterile….”. Credo pertanto fondamentale diventare sinceramente degni di essere toccati da questa Forza Luminosa Generativa, anche solamente per il timore del rovescio della medaglia.
Un caro saluto a tutti.