Reply To: La preponderanza dell’elemento psichico-intelligente su quello fisico-chimico nella salute e nella malattia secondo la terapeutica ermetica. 1^ parte

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tanaquilla9
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Riporto dagli atti della conferenza del 10 Ottobre scorso “Il lato oscuro dell’Universo”, (che purtroppo mi è sfuggita) di Massimo Della Valle, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, organizzata dalla Federico II di Napoli, in seno al ciclo di conferenze “Come alla corte di Federico II, ovvero parlando e riparlando di scienza” (www.comeallacorte.unina.it) , alcuni brani:
“A fine ‘800 Sigmund Freud obbliga l’uomo a confrontarsi con il suo “lato oscuro”: l’Unbewusst, l’inconscio… Qui il parallelo con l’astrofisica è sorprendente. Nel 1933 l’astronomo svizzero Fritz Zwicky stava misurando le velocità delle galassie appartenenti all’ammasso della Chioma… si rese conto che le galassie si muovevano troppo velocemente rispetto al legame gravitazionale prodotto dalla materia, che osserviamo al telescopio. L’astronomo svizzero giunse alla conclusione che circa il 90% della materia contenuta nell’ammasso della Chioma doveva essere presente sottoforma di materia “oscura”. La materia “oscura” non si vede e non si conosce, sfugge alla visione del telescopio, ma determina con la sua azione gravitazionale la dinamica delle galassie e degli ammassi di galassie. È invisibile ai nostri telescopi perché è incapace di emettere “luce”, da qui il nome “materia oscura”. Gli astrofisici convivono con questo mistero da più di ottanta anni e stanno cercando in tutti i modi di identificare le particelle elementari costituenti questa strana forma di materia… Nel 1998 due team di astronomi utilizzarono un particolare tipo di esplosioni stellari (le Supernovae) per misurare il rallentamento del tasso di espansione dell’Universo. Il risultato fu sconcertante: l’Universo non stava rallentando la sua espansione… ma accelerava… sospinto da un’energia misteriosa, che oggi chiamiamo “energia oscura”. Le conseguenze di questa scoperta ci lasciano attoniti. L’Universo nel quale viviamo è costituito per il 70% di “energia oscura”, per il 25% di “materia oscura” e per il restante 5% di materia “ordinaria”. Quindi, tutto quello che oggi noi conosciamo dell’Universo è basato essenzialmente su quel misero 5% di materia visibile, la cosiddetta materia barionica. A tutt’oggi non sappiamo di cosa sia fatta la “materia oscura” e quale sia l’origine dell’ “energia oscura”, quindi ignoriamo la natura del 95% dell’Universo nel quale viviamo”.

Perché dunque al giorno d’oggi ci si dovrebbe stupire se la scienza antica dell’anima umana, concretizzata nella SPHCI dal Kremmerz, postuli la possibilità -per chi vi intraprende un lavoro serio e scientifico – di entrare in contatto con ciò che è occulto in noi e fuori di noi?

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