Natale: coi parenti, con gli amici, coi parenti degli amici. Scegliendo le parole ti trovi a raccontare l’esperienza nella Miriam e ti rendi conto che è come mostrare un diamante ad un bimbo. (Tipo la copertina del volume, in un caleidoscopio di ‘altro’ una gemma centrale…). Come renderne la Luce? Come trasmettere la stabilità che viene da quella Direzione? Come esprimere l’appartenenza che fa sentire un valore nel fondo di te?
E tutto il Bene che è venuto quando hai avuto bisogno: nelle patologie, nell’afflizione, nello scoramento? E quel pungolo intrigante che sono i lavori accademiali, dove piano piano si apre un mondo e ti rendi conto della Tradizione e della storia di una scienza millenaria?
Fortuna che c’è questo sito, cui indirizzare chi è interessato. Dopo poco che ne illustri la struttura ti tranquillizzi nella consapevolezza di essere un tramite la cui funzione inafferrabile trascende la comprensione singola (c’è chi pare non intenda – e poi arriva e resta – e chi pare intenda tutto – e poi arriva e se ne va non trovando di che rosicchiare un tornaconto). Ma ognuno spende la propria opportunità come crede e come può, senza che al fine conti la scelta felice o meno dei termini impiegati nel primo discorso.
Però… Che fierezza poter dire “c’è un libro appena uscito, il primo volume di una trilogia, un lavoro giornalistico e documentale imponente, un’evidenza storica da cui ognuno trae le proprie conclusioni, formula ipotesi comparative e può procedere a eventuali scelte…”.
Che orgoglio essere in grado di affermare che non ci sono papassi benedicenti né maestri cattedratici ma solo Esseri tangibilmente più avanti che senza parere fanno lievitare il meglio di Te!
Così sì che si può dire Buon Natale… E ovunque e comunque grazie Schola! Di esserci, di essere l’astro del mio cielo e la speranza della Salute e della Luce per tutti gli sperimentatori di buona volontà.
Original author: fler95