Reply To: La Missione di Giuliano Kremmerz: la divulgazione dell’Ermetismo magico e la sistemazione della S.P.H.C.I.

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In un vecchio film con John Travolta, l’attore – nell’ennesima parte da incantatore cattivo – diceva: “Ciò che l’occhio vede, la mente crede!” e via sgommando in barba ai detective! Quella frase mi colpì molto, perchè mi resi conto che anche io, pur senza volerlo, a volte finivo per limitarmi a osservare senza guardare; d’altronde, forse, ci vuole un pò più di – sano – allenamento – per riuscire a tenersi “stretti con amore intorno al punto criticissimo della ricerca per la scienza più umana che l’uomo sia mai audacemente pervenuto a possedere”… Di questi tempi, la mia generazione, come quelle ancor dopo la mia, crescono all’insegna del fantasy, del sogno, della metafantascienza, del vintage e del recupero del passato, e malgrado un costante senso di nostalgia appiccicato addosso ci segua come l’ombra di Peter Pan, mi ritrovo nelle parole di Segezia, quando dice che le nuove generazioni sono molto meno ‘scisse’ e tendono più delle precedenti a considerare l’essere come ‘uno’”. Perché, anche come dice il Maestro, “… a convertire le anime gentili e le menti elette e ardite che amano la scienza per la scienza, il bene per il bene e la verità di sopra a tutte le cose visibili ed invisibili, note ed ignote”, non è poi lontano da quello che i giovani cercano: quanti slogan per salvare il pianeta, dall’adotta un albero della foresta amazzonica, a petizioni per l’ambiente, alla raccolta differenziata; il punto è che il bagaglio culturale che ci portiamo dietro non è così essenziale come nei voli low cost e nel trolley ci finiscono incessanti sensi di colpa pseudocattolici, vizi comportamentali, e defezioni più o meno indotte dalla società. Gli obiettivi ermetici citati di Coltivare la propria mente “perché in alto giunga a percepire prima, a conoscere poi le leggi della Natura spirituale e fisica di noi stessi”; perfezionare se stessi, entrare in rapporto con gli esseri invisibili, “penetrare le leggi che regolano ogni realizzazione terrena e giovarcene e correre con esse – quando si può ed è giusto il volerlo – in aiuto dei nostri simili”; “preparare il progresso spirituale dell’umanità con tutte le nostre forze”; “saldare i vincoli di fraternità tra gli uomini e risolvere col problema delle anime il problema sociale dei popoli”; sono quindi obiettivi vicini ad intendersi per le nuove generazioni, già iniziate a ragionare in termini “magico ermetici”, perchè intrinseci alla nostra formazione, alla nostra cultura, alla nostra sensibilità, ma manca un elemento fondamentale: tempo e pazienza non fanno parte del bagaglio culturale made in XXI secolo! Proprio come ho letto in altri post, la comunicazione è diventata super veloce, la rete non è un modus: è uno status! E il network ci mette in contatto, esattamente come in real, non sempre con anime gentili. Come dico sempre, anche internet, come tutti i mezzi di comunicazione, dipende dall’uso che se fa! E quanti anche solo a parole e face to face finiscono per arrecare più danno che non con un modesto e umile silenzio? Internet è un mezzo veloce, ma non sempre efficace: e la velocità, spesso è amica dell’ignoranza, della pigrizia. Faccio un esempio: quando ero piccola, per cambiare canale in tv, dovevo alzarmi e pigiare il bottone sul televisore; ora con un click prenoto un hotel a Barcellona! Questo mi ha reso più colta? No, mi ha solo ridotto i tempi, tempi di cui dovremmo, come in natura, reimparare a decifrarne i ritmi, per ben seminare e per ben raccogliere, perchè, “la certezza del proprio potere nasce a poco a poco: prima si opera il piccolo miracolo e poi il grande. La certezza è simile alla fede religiosa che è dovuta allo sbrigliarsi della immaginazione…”

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