Reply To: La duplice valenza dell’orgoglio e il senso vero dell’umiltà nella filosofia ermetica

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ORFEO
Avendo in mente l’ultimo post del “pensiero del Maestro”, mi sono imbattuta in una recensione di un libro di Ann Wroe dal titolo “Opheus: the Song of Life”, che riporta una piccola introduzione dell’autrice alla sua opera e che di seguito vi trascrivo “Orfeo non ha mai lasciato la coscienza degli uomini. Di lui non ci sono che frammenti: una frase qui, una menzione là…Eppure Orfeo spazia per la civiltà occidentale…Non ha radici sicure ma continua a ritornare, come se avesse qualcosa di urgente da dirci”
Siccome tempo addietro, mi sono interessata un po’ all’Orfismo, ma più come ricerca storica di origini, datazione, luoghi e con qualche parallelismo con la religiosità e filosofia greca oltre che pitagorica, le parole della Wroe hanno attratto la mia attenzione. Cosa ha da dirci Orfeo? Forse la tenacia di chi sa con sicurezza che un anelito divino è nascosto in ognuno di noi, oppure il coraggio di accettare il caos, esplorarlo, e al suono della lira-amore, placarlo, ordinarlo, e trovarvi il proprio posto. E’ il simbolo del coraggio che ci vuole per affrontare l’esplorazione dei limiti umani, è colui che incarna quell’orgoglio generoso di cui parla il Maestro quando dice “il senso di orgoglio che ci da il coraggio per la lotta e per la conquista aspirata, per integrarci, che non è che il punto di appoggio per far leva contro gli ostacoli”
Original author: m_rosa

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