In società, quando si vuole of-fendere qualcuno, specie se maschio, si indica subito la madre.
Nella nostra tradizione, quando si vuole di-fendere qualcuno dal dolore e dalla malattia, il nome della madre accompagna e predispone il richiedente alla medicina ermetica a distanza.
Questi due dati, apparentemente distanti fra loro, conducono a un medesimo sapere che vede nella ‘madre’ la matrice che sostanzia e individua la natura di cose e persone. E il maschio?
Il Maestro Kremmerz definì ‘maschio’ la vita attiva e, quindi, per estensione, qualunque individualità è ‘maschia’ quando agisce. Ecco perché non si può pensare di restringere l’idea di maschio a quella di uomo o l’idea di femmina a quella di donna: semplicemente non può esistere un maschio senza una femmina. Perfino la Luce, pur essendo energia e onda, non prescinde da una manifestazione materiale.
Si pensi a una tromba, a un flauto, un violino, un tamburo… Il materiale di cui è fatto e la forma in cui viene forgiato sono matrici del ‘timbro’ unico e irripetibile di quello specifico strumento. Così, sebbene ancora muto, lo strumento è già figlio della volontà maschia che ha sposato la materia a un’idea. Per questo il principio femminile pre-siede alle forme, perché ogni volta che dall’indistinto e dal caos emerge un oggetto, un animale, un essere, e quell’entità assume contorni e nome, ecco che denuncia l’opera del maschio.
L’idea che la Schola valorizzi ‘anche’ i maschi è dunque assurda in termini. La stessa tradizione magica “è” vita attiva e , dunque, maschia. E se non pensiamo di essere nati come funghi dopo la pioggia dobbiamo pure pensare che in noi questa mascolinità è stata ed è e sarà principio motore di vita manifesta, dunque matri-archia, materia ed energia che unite acquistano storicità e causalità e anche nome.
Solo gente acciecata dalla propria facoltà riproduttiva può pensare – come infatti fa e dice – che nella S.P.H.C.I. vi sia spazio solo per le femmine… dimostrando in tal modo la propria incapacità a concepire la realtà in una prospettiva diversa e, finalmente, concreta.
La Schola è semplicità, è Natura, è Intelligenza della creazione votata al Bene e alla salute, è anelito a Verità eterne. Niente a che vedere con le battaglie sessiste che appartengono alla polvere di corsi e ricorsi storici e alle turbe insoddisfatte dei naufraghi del web…!