Reply To: Il sonno e i sogni secondo Giuliano Kremmerz

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tanaquilla9
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Molto interessante in Superquark di ieri sera la notizia circa le recenti ricerche sulla funzione del sonno che mi pare inizino ad avvicinarsi a quanto ne dice il Maestro Kremmerz e pongono in risalto il fondamentale nesso sonno-salute. Riporto dal web: “Da ultimi studi dell’Università di Rochester, USA, (al momento sui topi) è emerso che mentre si dorme il cervello ha un sofisticato sistema di autopulizia, che sfrutta l’espansione in volume di una rete di canali tra i neuroni che permette al liquido cerebrospinale di scorrervi in misura maggiore. Questo processo permette di smaltire prodotti di scarto come le proteine beta amiloidi e avviene con maggiore efficienza durante il sonno, con una diminuzione delle dimensioni delle cellule fino al 60 per cento, che lascia più spazio ai canali. Questo risultato suggerisce che l’effetto ristoratore del sonno sia legato almeno in parte a questo meccanismo di smaltimento dei prodotti di scarto del metabolismo, con potenziali implicazioni per la il mantenimento della funzionalità cerebrale. Così, infatti, spiega Maiken Nedergaard, neurochirurgo per l’Università di Rochester :” Il sonno mette il cervello in un altro stato dove si ha la pulizia di tutti i sottoprodotti delle attività del giorno.” 
Ecco la ragione del torpore, della stanchezza e di ‘annebbiamento’ che si hanno per la deprivazione di sonno. Si è individuato quale sia la ‘rete’ del drenaggio dell’area celebrale, chiamata ‘sistema glymphatic, in cui circola liquido cerebrospinale che attraversa il tessuto cerebrale lavandolo dei rifiuti provenienti dal flusso sanguigno, che poi saranno dallo stesso trasportati al fegato per la disintossicazione. Ciò spiega anche la differenza della durata del sonno tra singoli individui e singole specie animali, per cui un elefante dorme in media tre ore al giorno, un uomo circa otto e un gatto almeno dodici, o anche più: in sostanza la durata del sonno è inversamente proporzionale alla grandezza del cervello, per cui un cervello più grande impiegherà meno tempo a pulirsi rispetto ad un uno più piccolo, essendo le cellule già ‘grandi’ e predisposte all’attività di drenaggio del liquido cerebrospinale. La dottoressa Nedergaard spiega perché ciò avviene nel sonno: “Il cervello ha solo un’energia limitata a sua disposizione e pare che debba scegliere tra due diversi stati funzionali, sveglio e consapevole o addormentato a far le faccende”. Il lavoro di pulizia richiede un grosso sforzo al nostro cervello, che non può quindi essere sostenuto contemporaneamente a tutti gli altri compiti svolti durante il periodo di veglia”.

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