Reply To: Il simbolismo del Sole e la filosofia del fuoco, nella Schola Philosophica-­‐ Hermetica-­‐Classica-­‐Italica Fr+ Tm+ di Miriam di Giuliano Kremmerz

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La tradizione ha un’importanza enorme: custodisce e quindi tramanda il sapere delle generazioni precedenti e, se è tradizione ermetica il sapere che tramanda è illuminato: quindi il più bello e l’ottimo che è stato prodotto, sperimentato e codificato.
Giuliano Kremmerz aveva le chiavi per poter discernere, nell’ampio patrimonio sapienziale occidentale, quanto poteva e potrà occorrere per lo sviluppo di questa generazione ormai acquariana, e la Sua opera di trasferimento in seno alla Fratellanza Tm+ di Miriam, a distanza di un secolo, è ormai stata completata dalle Delegazioni successive.
Nondimeno non si può non notare che ogni tradizione antica, divenuta poi religione (e quindi adempimento automatico di principi intelligenti cristallizzati in dogmi) conserva frammenti e volti dello stesso sapere, UNICO SAPERE, in quanto è sapere della Natura e dell’Essere umano.
Come le parole informazione, bagaglio, consiglio – che la lingua inglese ritiene non numerabili – anche la parola tradizione dovrebbe quindi essere tale, in quanto aspetto non esaustivo della Verità unica ma, per lo svuotamento della ragione intelligente che presiedeva ai principi divenuti dogmi, volgarizza momenti ed eventi di ogni peso e importanza cui il popolo osservante si adegua nella ricerca dell’incontro con la Divinità.
E siamo alla Pasqua, preceduta dalla domenica delle palme.
La parola palma in greco è phoenix, cioè Fenice, che succede di circa una lunazione il mercoledì delle ceneri (da cui, secondo il mito, risorge appunto la Fenice) e che precede il passaggio di Resurrezione.
Ricordare chi fummo, per sapere chi siamo e intendere chi saremo…: cose grandi, enormi, inaffrontabili senza una preparazione adeguata (come insegnava il romanzo Zanoni, anche menzionato da Giuliano Kremmerz).
Cessata la letizia – che è oblio del passato! – è lavoro instancabile, evidentemente non solo di una generazione, lo scrostare l’antenna umana da tutte le brutture fatte e subite: altro che quaresima!
Si può osservare, però, che il simbolismo religioso somiglia curiosamente a quello alchemico quando mostra nel colore dei paramenti sacerdotali il passaggio dal viola al rosa fino al rosso della domenica delle palme e poi al Bianco pasquale, e richiama pure lì’astrologia quando narra del pesce, mangiato al venerdì di marzo dominato astrologicamente dai Pesci.
Ma l’intelletto di tutto ciò è pressoché ignoto e ignorato.
Nella Schola, dove il lievito fa palpitare la voglia di sapere, pragmaticamente i numeri sono condotti passo passo alla propria redenzione: ma non da peccati fantomatici e decisi a tavolino, come avveniva nell’Inquisizione, o magari abbuonati da un depravato che si nasconde dietro la sacralità della tradizione religiosa, come ancora avviene nel mondo (cristiano e NON!).
Nella Schola i ‘peccati’ sono incrostazioni sulla luminosità del principio vitale, ed è il proprio olio… di gomito che lentamente li monda secondo regole intelligenti e tradizionali.
Così, comunque è Pasqua, perché piano piano l’intendimento risorge e si afferma individualmente, mentre come popolo miriamico si procede verso il Sole.
Original author: catulla

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