Reply To: Il primo evento del 2012

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Originariamente postato da catulla2008
Il 17 Febbraio 2012 alle ore 15:55

Debbo ammettere che questa idea così comune nella religione di ‘doversi addossare il male altrui’ per redirmerlo … (?!?) trasmutarlo…(?!) non ha mai riscosso le mie simpatie. Nel II volume della Scienza dei Magi (pag. 133) il Maestro Kremmerz dice: “Curare magicamente o taumaturgicamente … non significa che bisogna invocare che il male passi su di noi. È un errore il pensarlo e il volerlo… La preghiera (che è un condensatore di forza psichiche) se ben fatta, disperde il male e guarisce. Un terapeuta che ammala è un non senso…”.
E in effetti, la magnificazione del dolore spesso – come è ovvio – produce altro dolore più che salute. Personalmente, non essendo nella condizione di comprendere né il tipo del Cristo né il tipo del Maestro di Ermetismo, preferisco pensare, con popolare buon senso di madre, che quando tuo figlio/a sta male tutto il tuo essere si appresta a combattere con lui/lei per sconfiggere quel dolore: che senti “come” tuo, ma non che vuoi DIVENTI tuo!
Immagino quindi che, nella prospettiva di una umanità veramente integrata a sé stessa e al suo ruolo fra i viventi, sia un sentimento di compartecipazione attiva quello che dovrebbe estendersi a ogni essere umano e, più ancora, a ogni essere animato e oltre, fino a essere uno con la VITA: senza forma, lineamenti, limiti.
Credo infatti, in sintesi, che ciò che cambia la terra in fiore e la crisalide in farfalla sia, semplicemente e appunto, la Vita: libera dall’aspetto formale, sebbene ad esso intimamente legata per Legge Universa… nella trasmutazione dalla materia in energia e viceversa.
E di là dal ‘donarsi’.
Perché per donare qualcosa bisogna prima esserne i possessori e, invece, non noi possediamo la Vita ma è la Vita che possiede noi (tanto che ci prende e ci lascia senza che noi ne sappiamo nulla né del prima né del dopo). Al più, in un lavoro da qui all’infinito, possiamo pensare di giungere a prenderne coscienza per averne assimilate le direttrici ad avervi adeguato tutte le nostre molecole…
Insomma, se l’idea è di amare il prossimo mio come me stesso, penso toccherà imparare anzitutto ad amare noi stessi.

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