Reply To: Il Nunzio della Primavera

admin Kremmerz
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“Secondo un’antica leggenda mediterranea, poi ripresa e adattata dal cristianesimo in varie forme, già dai primordi il pettirosso era stato creato grigio ma con il nome che ancor oggi lo distingue. Dopo una serie di vani interrogativi, l’uccellino era giunto a conclusione che il nome avrebbe dovuto meritarselo, ma per parecchie generazioni era rimasto grigio nonostante gli sforzi: né il valore nella lotta, né la passione per l’amante, né la tenerezza per i piccoli avevano potuto cambiare il colore delle penne. Un giorno, che sembrava come gli altri, il pettirosso aveva incontrato il Dio che l’aveva creato e, nonostante non l’avesse riconosciuto, era stato talmente attratto dalle pulsazioni di quel cuore divino da mettersi a battere con le piccole ali al medesimo ritmo.
Allora il petto, da grigio che era, aveva acquisito la tipica tinta carminia: e la trasformazione era stata tanto profonda da conservare il mutamento a tutte le generazioni a venire”.
Come quell’uccellino ““Noi non abbiamo progredito di un decimo di milionesimo di millimetro nella scienza dei poteri dell’anima. Siamo sull’orlo di un pantano melmoso che si chiama volgarizzazione, ed in questa pozza si affonda il piede dell’audace che va innanzi parlando, discutendo, pubblicando…” (Kremmerz ne “ I Tarocchi dal punto di vista filosofico”). Dal canto suo, il celeberrimo Fritjof Capra, proprio volgarizzando la fisica (vedi “Il Tao della fisica”) concludeva: “Ciò che ci serve non è una sintesi ma una interazione dinamica tra intuizione mistica e analisi scientifica”.
E su questo, penso, concorderebbe anche il Maestro che più avanti così scriveva “Tra la fede e la scienza vi è un abisso. L’iniziatore non dice credi, dice prova”.
Original author: segezia

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