Il post di wiwa pone l’attenzione su di una questione affrontata enne volte, che però è sempre bene rimarcare: i disastri provocati nei secoli, specialmente negli ultimi dalla cultura patriarcale a Madre Natura, il cui approccio nel tempo si è letteralmente spostato da una dimensione di ossequio per ogni cosa offerta, tipica delle culture originali e dei popoli indigeni prima di essere inquinati in tutti i sensi, all’ormai consolidata direzione di sfruttamento delle risorse oltre ogni limite imposto dalla logica. La violenza verso questa prerogativa della Vita, e di riflesso verso la condizione femminile nella sua interezza, porta oggi ai risultati di estremo impatto su tutto l’ecosistema perfettamente evidente anche a coloro che non lo vogliono vedere. Ma fermiamoci alla prima componente grafica del Timbro che compare sulla copertina del Quaderno dell’Accademia Giuliana: il primo serpente che esce eretto dalla Terra, ci comunica l’incessante spinta dell’Impulso Regolatore che a questo livello si manifesta come energia ctonia pura, di Natura più Fisica (da Fisis=Natura) che mai. E forse non a caso, come opportunamente citato da wiwa, proprio nel serpente l’impulso vitale impone una maggiore responsabilità al femminile, in quanto nella radice istintuale anche se non mediata da relativa capacità cognitiva, è codificata tale competenza tipica delle femmine delle varie specie e sottospecie, alle quali spetta di decidere il timing propizio alla fecondazione e conseguente partogenesi della prole. Questo credo stia a significare che, nella scala evolutiva o zoografica che dir si voglia, la peculiarità della dimensione femminile inizia veramente da lontano.
Un caro saluto