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Fleurdelys
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E’ ospitata a Bari c/o la Sala Murat in Piazza Ferrarese fino al 6 gennaio la mostra esperienziale di Franco Mussida, musicista e artista poliedrico, fondatore del gruppo pop PFM (Premiata Fonderia Marconi),“Cambiare di stato – il mistero che trasforma la musica in sentimenti”, una mostra esperienziale sul tema dei misteri che governano il mondo vibrante e che congiungono l’elemento sonoro musicale al nostro complesso sistema di emozioni e sentimenti.
Dopo un lavoro di oltre trent’anni di ricerca svolto anche in luoghi di particolare disagio sociale come carceri e comunità, Franco Mussida propone alla città di Bari, attraverso questo grande evento, un viaggio tra i poteri dell’intervallo musicale affrontando in modo artistico-scientifico uno dei problemi più scottanti e misteriosi che uniscono le figure degli ascoltatori e dei musicisti; il cambiare di stato emotivo attraverso il semplice ascolto di due comunissimi suoni musicali. Dice l’Autore: “la mostra intende ribadire l’aspetto sacrale della musica e della comunicazione sonora restituendola alla sua primitiva accezione, lavoro per sciamani che niente ha a che vedere con l’intrattenimento e l’esibizione”.
Delle quattro opere esposte, interagenti tra loro, la più importante, è costituita da “17 Stazioni di ascolto con vista sulla Musica”, sculture disposte tutte attorno allo spazio espositivo che stimolate dall’avvicinarsi del visitatore emettono, attraverso un sistema tecnologicamente complesso, due suoni che riproducono un preciso intervallo musicale, che consente di sperimentare l’emozione suscitata dall’accordo stesso. Su ciascuna scultura è incisa una simbologia che rimanda al potere evocativo di ogni singolo “intervallo musicale”.
L’intervallo di prima evoca un sentimento di saggezza, quello di seconda minore un sentimento di paura, di seconda maggiore uno stato di inquietudine, di terza minore di melanconia e così via.
La seconda opera consiste in un modello di “Teatro Balera n. 2” posto al centro dello spazio espositivo che rappresenta visivamente il misterioso compiersi dell’incanto che consente a musicisti e ascoltatori, rappresentati da tanti diapason, strumenti rice-trasmittenti di vibrazione, di sentirsi parte di un medesimo piano emozionale ultrainvisibile.
La terza opera è la composizione musicale dal titolo “Rintocchi”, un susseguirsi di rintocchi, appunto, costituito dalle sonorità ricavate dalle sculture ceramiche. Il salone sarà quindi pervaso da suoni che si manifestano ogni 25 secondi e che ripercorrono in sequenza tutti i gradi della scala cromatica. La composizione ha la durata ad anello di 33 minuti.
L’ultima opera è una scultura che cala dall’alto a simboleggiare lo spirito e le virtù che accompagnano la particolare ricorrenza della Festa di San Nicola. Essa verrà sospesa nello spazio, il suo titolo “Aura dei Santi a Nove Virtù” è stato ispirato proprio da una famosa icona di San Nicola sulla cui aureola sono presenti nove simboli di forza.
Scopo dell’evento è quello di permettere ai visitatori di sperimentare in prima persona “i misteri del mondo vibrante”, la suggestione degli intervalli musicali e della visione dei simboli ad essi correlati incisi sulle sculture e di ribadire la sacralità dell’uso del suono e della comunicazione sonora, che “niente ha a che vedere con l’intrattenimento e l’esibizione… un concetto in questi anni molto diffuso che relega la Musica, specie quella popolare, ad una condizione di mero elemento decorativo”.

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