In questo nuovo estratto sull’Ermetismo e l’Arte nella Parola del Maestro, troviamo che: “…lo spirito del mago, messo ed alimentato nel corpo umano, ha due grandi prerogative che gli spiriti disincarnati non hanno, cioè il potere di trasformarsi in forza e la libertà di materializzarsi”.
C’è, in queste parole, tutta la bellezza della condizione umana come immaginiamo possa essere nella sua assunzione allo stato ultimo dell’integrazione: c’è l’Idea in atto. C’è la materia divenuta strumento della divinità, la partecipazione all’Intelligenza universa e – contemporaneamente – la sua umanazione.
Insomma, in momenti in cui l’animalità di una condizione infera e limitata è più che mai dominante entro la sfera sociale umana che popola il globo, ecco la luce dell’arte riproposta per lo sguardo magistrale che la riconduce alla scienza ermetica “….quegli che veggono e sanno sono gli artisti delle manifestazioni”.
Per varie ragioni, più volte ho avuto modo di soffermarmi sulla condizione degli artisti i quali – musici, pittori, scenografi, coreografi o scrittori – nel loro momento creativo associano allo stato quasi medianico dell’ispirazione la tecnica acquisita, ciò che consente di tradurre quell’ispirazione secondo le leggi della composizione e dell’armonia: nel colore come nel suono e comunque nella costruzione di senso mediante immagini o parole.
E si tratta di un binomio creativo quanto lo è l’atto d’amore, che riunisce in un solo essere il guizzo dell’ingegno e la sua materializzazione, maschio e femmina come vero Ermete.
Ma…
Rimasi di stucco la prima volta che le note magistrali mi guidarono a interrogarmi sul perché delle arti. “Come – mi dissi – che senso ha dare un perché all’arte? Esiste di per sé stessa e tanto basta!”
Invece no.
L’artista commuove, sprona, esorta, piega. Se la Guernica di Picasso sfida il nazismo, se i REQUIEM dei musicisti commuovono, se Aristofane con Lisistrata esalta il potere (ad esempio di pacificazione) delle donne, allora l’arte è strumento della volontà di quell’artista e ci si può avvicinare a comprendere perché “l’ermetismo è una dottrina e la magia è un’arte, e il senso artistico guida nei dettagli più particolari…”. E non deve stupire che la Magia “…o Scienza Assoluta si trovi in conflitto con l’arte quando questa eterna manifestazione dell’ideale più grande si involge nel fango della maniera”…
Ho capito che la bellezza, per essere verità, deve avere senso e quindi intelligenza.
Così l’arte.
E come il Mago INIZIA dal santo altrettanto inizia dall’artista, superiore a ogni medianità per avere in mano la bacchetta – sì, proprio quella – che dà la Direzione.
E nel darla unisce il maschio e la femmina in amore.
Original author: sal