Reply To: Ermetismo e Arte

admin Kremmerz
Amministratore del forum
Post totali: 1008

“Eros, come Lucifero, è fiamma e Luce….”. Ma l’una e l’altra non sono nulla se non vi è materia da illuminare e trasformare. Si potrebbe dire che lo sguardo, grazie alla Luce, trova la materia da lavorare e il possibile suo divenire, e grazie alla fiamma può operare per attuarlo. Prima la Luce e poi la Fiamma…
Dare fuoco alla cieca rischia solo di distruggere, mentre – diversamente inteso il calore – sapere cosa si va a dinamizzare può essere fonte immensa di gioia, e meraviglia per la bellezza e la forza della Natura.
A fine ‘800, dalla stessa borghesia imprenditoriale che aveva consentito alla Parigi di fine secolo di avere uno sviluppo prodigioso, nascono i pittori impressionisti che guardano alla luce come al fattore determinante della visione. Giuliano Kremmerz, che vive a quel tempo, è in un ambiente che propizia il cambiamento di prospettiva e consente alla verità di essere più reale proprio quando assume la certezza della soggettività.
Ognuno di noi ha la propria materia da lavorare, con Amore o con Eros se si preferisce il nome greco: chi scrive, chi suona, chi danza, chi recita. Ma anche chi ricerca in laboratorio, chi esplora i corridoi dell’universo, chi gestisce la cosa privata e quella pubblica ha la propria ricerca, alimenta il proprio fuoco… Poi, certe vite si consumano come fiammelle, volte alla RICERCA pura e negando all’uomo (o alla donna) che le nutrono la comunione degli affetti o il conforto della contemplazione.
Questione di scelte.
E tuttavia, a me pare, la Magia porta i suoi sacerdoti all’equilibrio indicando come strada la temperanza: così che l’astemio non diventi, giocoforza, un incapace di bere dalla fonte che più gli è gradita a seconda della convenienza e dello scopo.
A mia testimonianza, ho visto operare magistralmente Chi peraltro appariva come persona fra le tante, proprio per questo mediatore tra l’umano e il divino.
E osservo che pure sul piano macro il pianeta Terra è adatto alla vita meramente in ragione della giusta distanza dal Sole intorno al quale orbita in modo che la notte sia sempre bilanciata dal giorno in ogni parte di sé.
“I mortali possono partecipare dell’immortalità solo essendo continuamente in divenire” (Diotima di Mantinea).
Original author: sal

Iscriviti alla Nostra Newsletter

Normativa Privacy