Ritornando alla bilancia di Mikael, che ci riguarda da vicino, perché le nostre vite sono regolate dalla giustizia, pare che il suo uso risalga al 7000 a.c. in Egitto, e che gli egiziani la scelsero per significare l’equinozio d’Autunno in cui si arrivava all’equilibrio fra la durata del giorno e della notte. Non sapevo che dalla bilancia derivano i nomi di molte monete: la nostra vecchia lira (da libra), il pound inglese (da pondus= peso), la peseta, ecc.. Pesare, contare e misurare rappresentano lo svolgersi del pensiero umano sia nel regolare la vita quotidiana (ad esempio il commercio o altre attività), sia nel trasporre “in alto” o “all’interno” le sue funzioni. Gli scritti del Maestro Kremmerz sono ricchissimi di considerazioni sulla giustizia: va fatto ciò che è giusto fare… e molte volte la giustizia si accompagna a termini come ordine, forza, equilibrio, giudizio. Egli dice: “La forza in magia è un’azione provvidenziale che è fruttifera e benefica quando è d’accordo col principio provvidenziale; – ma non così quando per reazione si attira contro di sé tutti i controcolpi della giustizia compiuta”. Spesso è difficile capire se ciò che facciamo è giusto. La nostra Schola però ci dà i mezzi per allinearci e comprendere e rettificare laddove è possibile. Il Maestro Kremmerz scrive anche, a proposito dell’iconografia del Mikael con bilancia che “…la testa bellissima sta nelle nuvole, i piedi sul drago delle passioni umane, mentre le coppe della macchina sono in equilibrio tra l’ombelico e l’arcangelico pube”. L’ombelico è il centro di equilibrio del corpo umano (vedi ad esempio in moltissime danze), tra l’alto e il basso, ma è anche il mezzo di congiunzione alla madre sino alla nascita. Si situa in un’area del corpo che chiamiamo vita…. Credo ci sia molto da riflettere.