Nel corso dell’ultima riunione ci si è soffermati sull’immagine, che si sta diffondendo nella scienza moderna a proposito dei sistemi cellulari, di un’orchestra che suona senza che vi sia un Direttore a dirigerla. Tale immagine ben rispecchia l’insieme delle cellule del nostro corpo, che lavorano all’unisono senza l’intervento diretto di un organo superiore che ne coordini il funzionamento. Tuttavia, si è osservato, questo non significa l’assenza di un’Intelligenza, insita nella stessa materia, che le guidi per creare e mantenere l’armonia della vita. E difatti, restando nell’analogia, si è rilevato che anche un’orchestra che esegua una sinfonia senza la presenza del direttore ha dovuto accordarsi e conformarsi alle regole dettate dall’armonia musicale e interiorizzate dai suoi componenti. Ora, ci pare di poter affermare che ciò è appunto quanto si riscontra nella nostra Fratellanza, della quale tutti noi iscritti siamo parte, dove le Superiori Gerarchie rappresentano l’Intelligenza che ne permea ogni manifestazione. Da questa riflessione ne è scaturita un’altra, legata alla problematica già emersa nella precedente riunione e inerente alla difficoltà di parlare all’esterno dell’evoluzione dell’essere così come essa è concepita nella nostra Schola. In quella occasione ci si era soffermati in particolare sulla difficoltà che si incontra nel rendere tale discorso concreto e immediatamente risonante nell’interlocutore. Probabilmente – si era ipotizzato – il problema nasce oltre che dalla scarsa diffusione delle conoscenze in materia (i capisaldi della Tradizione Sapienziale Occidentale sono rimasti per secoli sconosciuti al grande pubblico), anche dal fatto che la sintesi Intelligente di Spirito e Materia alla quale aspiriamo col nostro cammino evolutivo, è ancora lontana dal realizzarsi e dunque, mancandone l’esperienza viva, resta la difficoltà di comunicarla.