Reply To: Differenze fra la corrente comune e quella iniziatica-occulta, secondo Giuliano Kremmerz

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“La società umana non è fatta dalla sola ragione di un uomo ma dalla contesa dialettica di tutto il cozzo delle ragioni singole da cui esala…un puzzo orrendo di carogna.” Su questa frase di Kremmerz riflettevo mentre cercavo di tradurre in parole la risposta suggerita dal cuore al dilemma sui trapianti di cervello che è stato presentato in questi giorni sul blog.
Partirei quindi dalla nascita per capire chi siamo e sarei costretta a trarne che noi non veniamo al mondo né come una tabula rasa né come anime belle e fatte pronte a indossare un abito di carne. La prima condizione significa negare ogni DNA; la seconda, si illude di avere una umanità già integrata, quando invece – proprio come gli animali con la loro pelliccia – ancora siamo uno con la nostra animalità e non possiamo dismettere a piacere il pelo della bestia. Compresi nelle fasi alchemiche che sposano il dispositore molecolare (dato dall’individuo storico) all’ambiente che lo condiziona, ad ogni respiro distilliamo la materia di cui siam fatti avvicinandoci… una volta al pelo e l’altra al dio! In breve, la materia che ci costituisce e forgia il pensiero che chiamiamo nostro, è data dalla chimica continua derivante dal connubio tra chi fummo e cosa siamo: e probabilmente i farmaci che vengono dato ai trapiantati per reggere l’innesto con una materia non affine attenuano e combattono la forza del dispositore antico, potente al punto da riproporre il genio artistico, l’iniziato sopito o – anche – il distorto e il deviato irrisolti.
Capisco quindi le ragioni che portano i Maestri a rifiutare il contatto con ogni materia umana che potrebbe vanificare la fatica di un’esistenza per assurgere al Nume che li dispone, e comprendo pure i motivi degli iniziati che non vedono senso ad acchiappare un tozzo di vita animale se questa vale il prezzo del futuro per cui hanno lavorato e si sono purificati. I trapianti appaiono così come un veleno sotto ogni piano e mentre per quello più grave la società moderna porge il farmaco antirigetto, per quello sottile è probabile che il gioco non varrebbe la candela.
Però… detto questo, ogni essere si gioca la propria esistenza ad ogni istante e con ogni scelta. Se un uomo (o una donna) ritiene di potersi avvantaggiare grazie al cuore di un maiale e di rendere il porco affine a sé e non viceversa, chi siamo noi per giudicare?
Se la ricerca prosegue con metodi non violenti, senza uccidere per la brama di strappare il segreto della longevità ma spinta dal bisogno di capire i nostri meccanismi, perché spaventarsi per l’idea?
Ogni giorno miliardi di persone si cibano e sopravvivono grazie a cadaveri cotti e piante spezzate il tutto mentre mescolano al proprio sangue gas inquinanti e pensieri ancor più tossici: perché scandalizzarsi per un trapianto di cervello?
Credo invece importante coltivare e testimoniare il valore della Medicina Ermetica, praticarne l’applicazione ortodossa e farla diventare stile di vita: in questo, probabilmente, può delinearsi una prospettiva diversa e una sperimentazione d’altro tipo, lontana dai collages alla Frankenstein e dalla disperata impossibile ricerca di una vita eternamente bestiale.
In questo, io credo, la nostra Fratellanza può e potrà fare molto: anzi, moltissimo.
Original author: catulla

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