Reply To: Conquista ermetica e medicina ermetica

admin Kremmerz
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Giorni fa mi è capitata tra le mani una rivista di divulgazione scientifica di circa un anno fa, dove c’era un articolo intitolato: “ILGRANDE CERVELLO VERDE”. Qui si diceva che esiste, in ogni foresta, una rete sotterranea naturale che connette tutto: la vegetazione risponde a minacce, pericoli e cambiamenti ambientali come un solo, ramificato essere vivente. Alcuni studiosi cominciano a ipotizzare che si tratti dunque di un unico organismo dotato di una intelligenza collettiva cui partecipano tutti gli individui che lo compongono. Le piante di una foresta come le formiche di un formicaio o come le api di un alveare? Pare sia emerso da numerosi studi che le piante abbiano molti più sensi degli animali e tutte le informazioni provenienti dall’ambiente sono percepite ed elaborate da ogni albero e usate per risolvere problemi e cambiare il corso delle cose. L’ipotesi finale afferma che per portare avanti i processi ecologici “vitali” della foresta, le piante si aiutino l’un l’altra difendendosi in comune dai nemici; alcuni scienziati hanno così ipotizzato che ad essere davvero “intelligente” sia non tanto la singola pianta, ma l’intera foresta, proprio come un unico enorme cervello vegetale. Inoltre, contrariamente agli animali, le piante non sono in competizione tra loro,anzi, hanno scoperto che la cooperazione e l’aiuto reciproco portano ad una convivenza migliore. Gli alberi interagiscono un po come i neuroni del nostro cervello: spediscono agli altri alberi le informazioni che hanno raccolto, attraverso l’aria,velocissime (come il pensiero?), attraverso una rete così complessa che, dicono, persino Internet impallidirebbe! E’ stato inoltre dimostrato che anche la crescita delle piante non è casuale ma ha scopi precisi. Un ultima cosa a mio parere interessante è che, almeno nelle foreste più antiche e stabili, alcuni alberi hanno un compito particolare: sono quelli che la scenziata Simard definisce “alberi madre” e che somigliano per certi versi alle piante dei film di fantascenza o fantasy, come il grande albero di Avatar o Barbalbero della foresta di Fangorn nel Signore degli anelli. Torreggiano sugli alti tronchi e ,attraverso la rete sotterranea, “gestiscono” le risorse come il carbonio, per aiutare i tronchi vicini. Le ricerche della Simard hanno dimostrato che tagliare questi alberi madre diminuisce la sopravvivenza dei membri più giovani, con gravi conseguenza sulla gestione forestale. La studiosa conclude che le reti della foresta sono integrate come le reti nervose del cervello e quelle della società umana e come tali “dobbiamo trattarle”.
Ciò che mi ha colpito maggiormente è questa analogia, a questo punto con prove scientifiche sperimantate, tra la rete vegetale presente in natura e i neuroni nel nostro cervello e il tipo di funzionamento che c’è alla base. Il modo di trasmettere informazioni e …lo “scopo” per cui vengono operate certe scelte: ovvero la finalità evolutiva e di crescita che esiste nel meccanismo naturale, presente in tutto ciò che è vivente. Mi ha ricordato il concetto di “ecoalfabetizzazione” di cui tempo fa il Maestro Iah-Hel parlò e che citava questa “rete” naturale che lega ogni essere o creatura vivente all’unico Organismo Intelligente che tutto comprende, cioè la NATURA.
Original author: Seppiolina 74

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