Reply To: Comunicazione importante

Anonimo
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Originariamente postato da diogenonn
Il 20 Ottobre 2012 alle ore 01:10

Sono stato testimone diretto dell’evento narrato da Cerere, non lo dimenticherò mai. Ora, sulla scia di quanto richiesto da Smeraldo 88, voglio parteciparvi quanto mi è accaduto oltre venti anni fa. Ancor oggi ricordo perfettamente il grave stress e il disagio profondo che, dopo lunghi anni, e nonostante l’aiuto della catena terapeutica orante, mi portarono rapidamente sulla soglia del trapasso definitivo.
Ero un iscritto di lungo corso, perfettamente cosciente di quanto la mia vita non collimasse per nulla con le mie pulsioni più intime. In definitiva vivevo quasi scisso negando a me stesso e alle persone che mi circondavano una verità che, grazie all’orgoglio di voler difendere una serie di scelte pregresse, facevo di tutto per tenere nascosta, mentre dall’altra parte operavo chiedendo tutti i giorni l’aiuto della Miriam. Alla fine il mio fisico né risentì fino al punto che due coliche di appendicite prima ed una grave peritonite poi, segnarono la linea di confine tra la vita e la morte.
Nell’ospedale provinciale in cui ero ricoverato volevano togliermi il pancreas (in pratica non avevano capito niente) e mio fratello allora specializzando in chirurgia fece letteralmente fuoco e fiamme per trasferirmi d’urgenza nella sua clinica chirurgica. Ero ormai rassegnato ad un destino avverso, pronto a pagare lo scotto di una vita ondivaga e stretta nella morsa della menzogna. Accadde allora che al terzo giorno di ricovero mentre mi facevano una puntura di morfina (ormai mi torcevo dal dolore) la voce di mia sorella mi sussurrò all’orecchio: “il Maestro ti chiede di decidere, vuoi vivere? Vai con tuo fratello!” Risposi con un filo di voce: “chiamate l’ambulanza”. L’intervento riuscì perfettamente ma una peritonite secondaria rese la situazione ed il quadro clinico di nuovo severamente acuto. Ancora una volta tutta la catena operò e grazie alla Miriam ne uscii veramente per il rotto della cuffia.
Ma devo confessarvi che nonostante il tangibile aiuto, ancora non mi decidevo ad essere sincero fino in fondo e nei tre anni seguenti l’intervento la mia salute ne risentì con malcelati e non indifferenti strascichi. Poi alcune circostanze, quasi insperate, mi sollecitarono prepotentemente: presi il cosiddetto coraggio a due mani e feci alcune scelte doverose. Solo così, di li a pochi mesi, la verità venne finalmente a galla come lo spuntar del sole in radioso mattino d’estate.
Quello che ne è scaturito non interessa più di tanto, è storia nuova. Evidentemente per me non era maturo il tempo della dipartita però posso testimoniarvi quanto sia poco salutare insistere pervicacemente nell’offendere il proprio essere, con conseguenze che sono sempre proporzionali alle responsabilità (più o meno gravi) che uno si assume e con le quali prima o poi dovrà immancabilmente fare i conti. E se è vero che la Miriam è eterna ed a Lei si potrà ricorrere nell’eterno delle vite, è altrettanto vero che ogni esistenza è sacra e merita di essere onestamente vissuta al Suo servizio. Sprecarla nutrendo tutto quanto assomigli anche lontanamente alla falsità o a quant’altro di poco chiaro, essendo per di più un iscritto alla Schola, non solo è ostativo per la guarigione e foriero di grandi rischi, è veramente un autentico delitto cari amici del blog.

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