Reply To: Comunicazione importante

Anonimo
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Originariamente postato da ippogrifo11
Il 18 Ottobre 2012 alle ore 12:36

Desiderio di guarire e volontà di guarire non sono la stessa cosa. La forza terapeutica della catena di Miriam agisce attraverso la volontà dell’ammalato, ove questa vi sia di fatto. Diversamente, ove si tratti invece di desiderio, non credo che l’aiuto possa spingersi fino al punto da trasformare il desiderio in volontà. Se così fosse, bisognerebbe che la forza della catena trasformasse, motu proprio, la natura profonda dell’ammalato anche in assenza di partecipazione attiva e consapevole di lui al processo di trasformazione. Francamente, questo mi parrebbe una prevaricazione e perciò non credo che possa avvenire. D’altra parte, l’esperienza di contatto con gli ammalati fino a qui vissuta mi dice che molto spesso ci si trova di fatto dinanzi a un’espressione di desiderio più che di effettiva volontà, tant’è che succede a volte che l’ammalato, dopo aver espresso la richiesta di aiuto, mostri poi titubanze nell’attestare la propria richiesta firmando il modulo che gli viene presentato.
Sono convinto che questa condizione di non effettiva volontà rappresenti la causa prima dell’insuccesso dell’intervento terapeutico. Certo, vi possono essere altre cause a ostacolare l’efficacia dell’azione prodotta dalla Catena, delle quali non sempre è possibile avere un’idea più o meno precisa. Tuttavia, mi sento di concordare con Sannitica là dove dice che in generale si può notare un cambiamento in positivo delle condizioni complessive che avvolgono l’ammalato. La cosa per altro mi pare anche ragionevole: se agire sulla persona, contro la sua volontà, si configura come prevaricazione, altro invece è produrre un’influenza di Bene sull’ambiente e sulle circostanze a contorno.

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