Reply To: Comunicazione importante

Anonimo
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Originariamente postato da sphci
Il 14 Ottobre 2012 alle ore 17:43

Risposta ad anima critica.
In considerazione della sua dichiarata non aderenza ad una via iniziatica, accantoneremo per un momento la nostra logologia e ci limiteremo a risponderle sul piano della logica e del buon senso che nella società civile caratterizzano le persone “per bene”.
È nostra opinione che tutto ciò che si manifesta sul piano del concreto richieda una forma e un contenuto, o sostanza, imprescindibili l’una dall’altro e ciò a discapito di ogni concezione dualistica e di ogni separazione fra le cose. Concezione verso cui l’umanità, per millenni, è stata direzionata in tutti i campi della conoscenza attraverso una metodologia analitica che l’ha portata a scindere il tutto in una miriade di parti. Queste parti hanno assunto nel tempo una fisionomia sempre più tipicizzata, divenendo individuabili non più in base alla loro sostanza, ma secondo la loro funzione.
In altri termini, persa di vista la sostanza delle cose, il loro contenuto e la forma che lo esprime si sono ridotti alla mera funzione attribuita loro dall’esclusivo interesse utilitaristico dell’analisi che se ne fa.
Di tutto questo processo analitico e delle sue conseguenze, abbiamo sotto i nostri occhi tantissimi esempi in ogni campo, facilmente riscontrabili anche dal nostro amico sociologo ma, ritornando in tema, e non essendo nelle nostre intenzioni eludere la sua domanda sulla possibilità che il mitizzato Giuliano Kremmerz fosse, da una parte, riconosciuto un iniziato nella sua funzione di Caposcuola e Maestro e, dall’altra, discutibile come uomo sul piano sociale, ci baseremo sulle seguenti considerazioni:
1) è illogico credere, a parer nostro, che solo perché un uomo ha in uno specifico campo doti o virtù etiche superlative, possa utilizzarle o usufruirne anche in ambiti che non possano essere sotto il suo esclusivo controllo e la sua sola gestione, ma che anzi sono esposti all’altrui interferenza e azione. E va convenuto che in ambito sociale ciò vale per ogni attività umana, economica, politica, professionale etc. (per es: il contadino che decida per etica personale di non utilizzare nel suo campo pesticidi o concimi chimici, sarà ugualmente soggetto a subire le conseguenze sul suo raccolto derivanti dall’altrui utilizzo nel campo prospiciente al suo, né potrà imporre al suo vicino di coltivarlo biologicamente);
2) chi si espone come punto di riferimento per determinate prerogative che gli sono proprie, come ad esempio l’onestà, non per tanto può farsi garante dell’onestà di tutti coloro che a lui guardano come tale, né obbligare quelli che lo circondano a praticare l’onestà col suo stesso senso etico e con la sua stessa coscienza, il che sarebbe comunque una forma di condizionamento e prevaricazione;
3) se etica ed estetica, cioè sostanza e forma, sono in teoria inscindibili, ciò non toglie che all’atto pratico questa inscindibilità possa essere da tutti praticata! Ciò, specie laddove, in determinati ambiti, volutamente si sconfina nel dualismo convenzionale e separatore o allorché la manifestazione integrata della propria unicità viene minata dall’interferenza di circostanze o situazioni che sfuggono al proprio controllo di fatti o persone, fino a imprevedibilmente compromettere l’autogestione della propria integrità, quantomeno in quell’ambito.

In conclusione, su tutto ciò che non dipende esclusivamente da noi, è bene essere consapevoli che non abbiamo alcun potere e di conseguenza sarebbe stolto attribuircene qualunque responsabilità.

Ora, se il Kremmerz, nei suoi rapporti di ordine familiare o interpersonali con amici, collaboratori o discepoli, nel rispetto della loro intima natura non abbia imposto, né potuto imporre, la pratica dell’etica-estetica assolute su cui nei suoi scritti e nella strutturazione della sua Schola aveva ampiamente pragmatizzato dando la possibilità a tutti di uniformarvisi, non significa che non le possedesse e non le praticasse di per sé dandone esempio, ma semmai che il suo mondo di relazioni ne era ancora molto distante per inadeguatezza e/o immaturità di coscienza fino ad arrivare ad offuscarle o rinnegarle. Ecco perché non può essere che strumentale evidenziare nella figura di Ciro Formisano quegli aspetti umani e sociali che indubbiamente prescindono dalla funzione integrata e magistrale di J.M.Kremm-erz quale strumento della Mente del consesso dal quale è stato scelto per espletarne il mandato.

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