Reply To: Comunicazione importante

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Originariamente postato da filosobek88
Il 11 Ottobre 2012 alle ore 16:06

Oltre undici anni fa, nel corso delle conferenze itineranti tenute dalla S.P.H.C.I., ricordo – a proposito dell’idea di perdono – una prospettiva molto particolare introdotta dall’occasione delle Lunazioni III ciclo (tra l’altro riproposte nell’aprile di quest’anno). Si trattava, nella fattispecie, di una frase quasi a margine del III ciclo in cui si recita: “Nell’8° giorno di questa luna non pensare con odio al tuo nemico e ne sarai libero”.
La proposta di riflessione che venne esplicitata all’epoca evidenziava l’ipotesi che il perdono servisse non all’offensore ma all’offeso per ritrovare la pace interiore e ripristinare il proprio equilibrio. Per parte sua l’offensore, non più agganciato all’atto malefico (etimologicamente inteso come “facente male”) in forza della memoria vivificata dalla vittima, veniva restituito a sé stesso, alla propria memoria e alle conseguenze dei propri atti, a prescindere dalla vittima sottrattasi al dolore della propria condizione e ritornata alla ‘normalità’.
Perdonare richiede dunque una grande forza… ma tale forza potrebbe essere intesa – diversamente da quanto appare nella religione – non in beneficio dei “peccati” altrui per i quali il diritto a intervenire potrebbe essere ampiamente discusso, bensì in beneficio della propria serenità: sconvolta, ferita, e poi risanata dal perdono.
Avevo grandemente apprezzato allora una logica tanto concreta e fuori da ogni mistica che restituisce ognuno alla responsabilità dei propri sentimenti e delle proprie azioni: sul piano sociale – per quello che compete alle leggi della società civile – e sul piano sottile – per quello che compete alle leggi dell’anima.
Ancor più l’apprezzo adesso che meglio la comprendo e cerco di praticarla in una sperimentazione quotidiana come membro della Fratellanza.
Un saluto a tutto il blog

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