Agape indimenticabile, segnata, nella magistrale maestosità del suo fluire, da sobrietà, misura e armonia, come quella diffusa, nella magica atmosfera conviviale, dalle note di un pianoforte restituito, con l’accordatura, alla giustezza degli intervalli e delle vibrazioni, così come l’artista che se ne serviva, tramite discreto e delicato di una musica suggestiva e a tratti malinconicamente evocativa, è stato restituito alla gioia della vita e dell’arte e all’Amore di una Fratellanza “una” nell’Ideale intramontabile di Bene. Anche questo è la forza della Miriam Suprema e delle Superiori Gerarchie che ne sono espressione e azione, entrambe leggibili nell’impronta di un Amore inesauribile e incondizionato, evocato, invocato e riecheggiato nelle parole e negli atti della Delegazione Geneale del Maestro M. A. Iah-Hel e, successivamente e con diversa gradazione, nelle parole dei Presidi che si sono avvicendati nel testimoniare la propria esperienza vissuta al servizio della Fratellanza e delle Accademie cui sono preposti; e dei Rispettabili Fratelli Sovrintendenti, raccordati nel rievocare e riproporre all’attenzione delle Sorelle e dei Fratelli gli aspetti tradizionali e simbolici e i significati del Rito d’Agape.
Armonia e ritmo, ritmo e armonia, fino alla lettura, o meglio alla rappresentazione vocale, appassionata e partecipata, di brani selezionati, densi di riferimenti evocativi: il Sebeto e la Sirena Partenope, Pitagora e Porfirio, Virgilio e Giuliano. E, naturlamente, il Maestro J. M. Kremm-Erz.
Un’Agape la cui essenza resterà indelebile, attraverso il cibo conviviale e condiviso, vitalizzato e “trasformato” per effetto del lievito generosamente lasciato fluire dalle nostre Gerarchie, nelle cellule, nelle emozioni e nelle riflessioni di ciascun Numero della Catena Terapeutica Orante.
Ancora grazie alle Superiori Gerarchie per questa ulteriore e cristallina testimonianza di Amore.