Buongiorno a tutti! In questo periodo natalizio dove non si vede che un’immagine edulcorata ovunque di un Babbo Natale che vive in Lapponia con le renne, vorrei condividere la leggenda sulle Tre Madri(le nostre Parche??!) della Mitologia Scandinava appartenente all’antico popolo Sami, che conoscevano e praticavano la magia e che ho ritrovato per caso.
“ In un tempo, aldilà di ogni nostra immaginazione, Tre Madri vivevano ai piedi del grande Albero della Vita, nel regno degli Asi, presso la sacra sorgente del Fato. Era loro compito nutrire il grande albero con le acque pure della sorgente sacra, preservarne la vita con la sua argilla bianca e cospargere l’erba di rugiada, attingendo sempre dalla fonte. Esse tessevano il destino di tutti. Per Esse, tutti andavano trattati nello stesso modo, perchè nessuno, nemmeno Odino, il padre di tutti gli dei e degli uomini, aveva dominio su di loro. Ognuno era soggetto al proprio destino. Le Madri o Norne, erano forse sorelle o forse no, ma l’una non poteva esistere senza le altre; era compito delle Madri assistere ad ogni nascita di un neonato e tessere la storia della sua vita; era un’occupazione che non si poteva prendere alla leggera, e per ogni anima che veniva al mondo, Esse mettevano cura e considerazione nel creare il percorso della sua esistenza. Uror, la prima, era nota come il Passato o il Destino. Aveva lunghi capelli fluenti che cambiavano colore con le stagioni, passando dall’oro al castano, d’inverno diventavano marrone scuro come le acque di palude, mentre d’estate diventavano come un campo d’orzo. Anche la sua pelle cambiava colle stagioni, così come gli occhi, di miele e nocciola d’estate, panna e brace ardente d’inverno. Uror traboccava di luce e risate, e raccontava tante storie diverse sulla vita di una persona, mentre ne segnava il percorso cantando. Ogni nota che emetteva si trasformava in un filo, ogni colore illuminava un sentiero per l’anima. Veroandi, la seconda, era conosciuta come il Presente o il Divenire. Aveva i riccioli di mille sfumature di rosso; pur essendo la più minuta delle tre, pulita e ordinata come uno degli elfi-nani, era quella con più poteri. Era lei a tessere il segreto della gioia nella vita di un’anima; tuttavia la sua essenza era la più difficile da trovare, non cantava e non parlava ma piuttosto insufflava la vita nel cuore, come un dolce respiro, era come il suono del mare o il lieve ondeggiare del vento tra i rami.
Skuld, la terza, era nota come il Futuro o la Necessità, i suoi capelli, del nero più nero, erano striati di un bianco candido; lei era la più ribelle delle tre, domandandosi quale fosse il senso di tessere i destini delle anime appena nate se il futuro è sempre incerto, e lamentandosi, agitava un rotolo di pergamena ancora tutto da scrivere…ma poi le sue Sorelle la convincevano e lei scriveva e scriveva, non raccontando mai a voce i destini umani ma solo ne dispiegava la loro vita con l’inchiostro. Per le Tre Madri il dovere più importante, però, era proteggere le donne durante il parto; traevano elementi curativi dal grande Albero della Vita e strappavano i suoi frutti per poi bruciarli sul fuoco acceso alle sue radici, quindi davano questi frutti arsi alle donne in travaglio affinchè ciò che avevano dentro potesse uscire. Le Tre Madri tessevano per ogni anima appena nata, il cielo e la terra: Uror coi fili viola della fede, Veroandi coi fili verdi dell’amore e Skuld coi fili arancioni della speranza e questo era il dono che offrivano a tutti coloro che aprivano il proprio cuore per ricevere la loro saggezza e il fatto che pur avendo ognuno il proprio destino, possiamo tirare i fili che desideriamo. Ma il più grande dono era la gemma che Veroandi incastonava nel terzo occhio nascosto di tutti coloro che hanno mai respirato su questa terra, e si trova lì proprio al centro della fronte, basta chiudere gli occhi e cercarla, non vedete come brilla? E’ la pietra più pura e preziosa di tutte, inserita nella trama della vita dalle Tre Madri, è la nostra Verità”
Un caro augurio di buone feste a tutti!