Leggevo in “Femina in fabula – Dee, Sacerdotesse Maghe e sacre Meretrici nell’Abruzzo italico” che Sabini, Sanniti e Sabelli, le tribù che popolavano le regioni Abruzzo e Molise (medio-adriatico) erano grandi e potenti ancor prima che Roma nascesse. Nessuno potrebbe sospettare nei secoli in cui l’emancipazione della donna sembrerebbe essere stata una condizione negata che qui esistevano collegi sacerdotali femminili tanto prestigiosi da suscitare l’interesse di autori come Orazio e che hanno lasciato traccia più evidente in tali regioni. Questo il tema del libro in cui l’autrice Maria Concetta Nicolai si augura nel 2019 che “le donne le quali anche fisicamente rappresentano, con il passaggio da madre in figlia, la continuità dell’eterno femminino nelle generazioni, sapranno cogliere i valori sapienziali che queste storie di dee, di sacerdotesse e di ierodule contengono e sapranno fare proprio ed adattare al proprio secolo il mistero iniziatico che le rende capaci, quali figlie di Eva, di confrontarsi direttamente e senza intermediari con il sacro, di cui del resto posseggono in esclusiva il linguaggio, in grado di riunire in un unico tempo circolare gli estremi opposti della vita e della morte”.
Leggerò questo libro ma nel contempo penso a quale fortuna incalcolabile abbiamo tutti nella Schola ad avere l’esempio di una Donna come Maestro e Guida.
ps: riguardando questo thread avviato da m-rosa molto interessanti gli interventi sull’antica cosmesi