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Angelo
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La musica ha sempre avuto, in tutti i tempi, una forza straordinaria. Le onde sonore sono propagazione di una forza che agisce dentro e fuori di noi, in maniera diretta. Ho trovato un articolo molto interessante per quanto riguarda la musica nell’Antico Egitto, di cui riporto uno stralcio che mi ha molto colpito e il link di riferimento:
“Benché non sia mai stata venerata all’interno di un santuario, esisteva nel pantheon egizio una dea chiamata Merit, collegata alla musica e interpretata come una “chironomista” cosmica, responsabile dell’armonia celeste. In Diodoro Sicuro si afferma che Thot dotò la lira di tre corde, a imitazione delle tre stagioni dell’anno, mentre Osiride, in età ellenistico – romana, era ritenuto l’inventore del flauto detto monoaulos. Hathor, come dea della gioia e dell’amore, è legata alla musica e alla danza (era infatti chiamata “Signora della danza” e “Signora della musica”), ma anche il nano Bes era protettore sia della musica militare sia di quella che accompagnava la danza (era infatti il patrono dei danzatori), ed è spesso rappresentato mentre suona il tamburo, il tamburello, l’oboe, l’arpa o la lira. In età romana, Iside è a volte rappresentata mentre suona la tromba per richiamare lo sposo Osiride in vita….Una statuetta di Amenemhab, detto Mahu, sorregge una stele, dove questo personaggio, capo dei cantori di Amon, è rappresentato mentre suona l’arpa di fronte al Sole, cui rivolge un inno di lode. Il dio è chiamato Ra, ma è rappresentato come semplice disco solare: è possibile che la scultura si dati agli inizi dell’epoca amarniana. Una coppa di steatite risalente al 500 a.C. mostra dei musicisti in processione davanti
a un naos contenente un’immagine di Hathor: sono raffigurati un tamburo rotondo, una lira, un doppio oboe e dei clappers a forma di mano, tutti suonati da musiciste (a parte forse l’oboe). Non sappiamo però se si tratti di musicisti ufficialmente legati alla dea o
parte di una processione popolare”. https://www.archeofriuli.it/wp-content/uploads/2016/11/musica%20egizia.pdf
Suono, musica, parole, estensione del nostro pensiero che si fa vivo, si propaga, entra dentro di noi attarverso l’apparato uditivo. Sono convinto che tutto questo ci siuti nell’Opera di guarigione, nostra e di chi chiede il nostro aiuto attraverso i nostri Riti, che pronunciamo a voce ALTA.
Un abbraccio a tutti i naviganti.

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