Certo Angelo, viviamo il presente per continuare l’enorme lavorio di trasformazione di noi stessi, il fuoco sacro o scintilla divina che abbiamo dentro, quando ne sentiamo i lontani rintocchi ci sprona nell’Opera! Provo a spingermi oltre, sperando di non andare fuori pista. Credo che l’indole, cioè il nostro modo di essere ed il destino abbiano analogia di forma: ciò che noi siamo dentro poi si rappresenta e si materializza fuori di noi, nella realtà ordinaria con la quale poi dobbiamo sempre e comunque fare i conti. Se di carattere siamo un po’ fatalisti, tendiamo a vedere ed esasperare le difficoltà, parlo per me, ho incontrato ed incontro realmente parecchie difficoltà, mentre viceversa, quando mi impegno a non affrontare una o più situazioni con tale tipologia di approccio, a conti fatti, quando tiro le somme, vedo che le cose questa volta non sono andate poi così male, anzi…… Chiaro, per una persona con un carattere come il sottoscritto, è uno sforzo enorme l’ipotesi “B”, in quanto per svariate ragioni diciamo che la vita non è stata tenera, ma sappiamo che nulla accade per caso, nulla accade come diceva il M. Kremmerz, che non sia “Magistralmente giusto”, aggiungo io anche se può affondare radici in un lontano passato che non riusciamo a ricollegare. Questo comunque per ribadire l’importanza di come si affrontano le situazioni nella quotidianità, e per quanto ne so, uno dei principi cardine della meccanica quantistica, sta nel fatto che proprio il punto di vista dell’osservatore va ad influenzare e forse plasmare la realtà che poi si va ad incontrare.
Un caro saluto ed una buona giornata a tutti