Per restare in tema di musica posto questo brano da “il Giustino” di Vivaldi.
L’opera si finge a Bisanzio, nell’epoca dell’impero Romano d’Oriente.
Mentre A Corte si festeggia il matrimonio di Anastasio e Arianna (Matrimonium – formata dal genitivo singolare di mater (ovvero matris) unito al suffisso –monium, collegato, in maniera trasparente, al sostantivo munus ‘dovere, compito’. l’etimologia stessa fa riferimento al “compito di madre” più che a quello di moglie, ritenendo quasi che la completa realizzazione dell’unione tra un uomo e una donna avvenga con l’atto della procreazione, con il divenire madre della donna che genera. – Da “Vocabolario degli Accademici della Crusca” (1612): «Matrimonio è una congiunzione dell’huomo, e della donna, la quale ritiene una usanza di vita, la quale dividere non si può. E perchè nel matrimonio apparisce più l’uficio d’esso nella madre, che nel padre, perciò è determinato più dalla madre, che dal padre. Matrimonio, tanto è a dire, come uficio di madre». [fonte Accademia Della Crusca]) – Giunge notizia che il suo nemico Vitaliano sta per invadere la città. Arianna verrà rapita e Anastasio si trasformerà in “Eroe”, sconfiggendo mostri e superando prove per riconquistare la sua Arianna.
Ogni volta che sento e vedo qualcosa di bello penso sempre alla Nostra Fratellanza.
Buon ascolto.