La lotta di cui parli Angelo l riconosco in quella tensione che ci spinge continuamente verso il superamento dei nostri limiti perché – e anche in questo siamo fratelli – sappiamo che quell’individuale limite o fattore patologico del nostro comportamento ci ostruisce la strada, impedendoci di proseguire oltre. Non si tratta di fattori tanto diversi da uno all’altro, perché l’essere umano quello è. Ma sono conditi dalla storia e dalle vicende personali.
In questa naturale e giusta tensione verso il Meglio ed il Bene ci riconosciamo.
La figurazione della strada in salita è appropriata. Ma ricordo l’esperienza fatta tempo fa all’Infernaccio di Montemonaco ove il Maestro ci fece vedere concretamente la differenza che passa tra il camminare contro corrente e il camminare nel verso della corrente. Controcorrente è faticoso, molto faticoso. Ma una volta imparato il passo, obbedienti alla guida del Maestro e vicini l’uno all’altro, si riesce e solo allora si impara a dominare la corrente.
Un fraterno saluto