Rispondi a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM

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tanaquilla9
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Vorrei fare l’elogio della diversità, che è anche amore per la libertà, mentre questa società va sempre più incontro alla meccanicizzazione e all’appiattimento. Non c’è più la possibilità di interagire, perché disposizioni e regole sono uguali e perentorie ovunque, anche nei più minuscoli frammenti, e persino in medicina. Non c’è privacy, al contrario siamo controllati. L’informazione è scaduta nell’obbedienza alle disposizioni o, in aderenza ad una società che propone l’optimum come pura e falsa apparenza, nello scoop. Persino la guerra ed i suoi orrori sono basati sulla informazione falsata. Non c’è critica né autocritica. Non c’è libero pensiero, né libertà di pensarla diversamente se non nel privato. Piuttosto la mostruosità di una ideologia comune, cioè orientamento forzato di pensiero, imposto dalla convenienza di alcuni, al di fuori del quale si è guardati come paria.
Per noi miriamici invece è tutto il contrario: esiste la possibilità di conquistare la libertà psichica. Così ci ha insegnato nell’esperienza pratica della vita il Delegato Generale, e così chiarisce il Kremmerz, ad esempio in La Parola al Maestro: Libertà e libero arbitrio secondo l’Ermetismo di Giuliano Kremmerz. Sono grata per questo dono immenso, che pur essendo una meta per ognuno da realizzare con il proprio lavorio, è possibile nella Miriam grazie agli idonei strumenti e alla più amorevole e sapiente Guida.

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