Il discorso delle denuncie islandesi mi fa pensare al M Kremmerz quando parla del campione di lotta greco romana che riceve un calcio su uno stinco da un mingherlino e la prende per una carezza, e mi vengono un po’ di domande:
Ma siamo sicuri che in islanda ci sono più violenze sulle donne oppure magari ci sono più denuncie perché li’ le donne tollerano meno e denunciano di più (o anche perché magari la legge poi interviene di più?) Siamo sicuri che il nostro concetto di violenza è uguale dapertutto? Ricordo il caso di julian Assange.. denunciato per violenza per avere rifiutato l’uso del preservativo (in realtà la donna ha detto che voleva solo che fosse obbligato a fare un test HIV, ma in Svezia il semplice rifiuto all’uso del preservativo è già violenza sessuale a norma di legge). Ricordo poi tutte le polemiche sui bambini sottratti alle famiglie dai servizi sociali norvegesi per motivi considerati da noi risibili, come il papà che si beve una birra a casa la domenica mattina. Tutto è relativo, insomma ma il fatto che nei miti islandesi ci fossero tante eroine dovrebbe essere un altro elemento che suggerisce che almeno nel passato le donne islandesi non erano così sottomesse. A proposito di violenza sulle donne e luoghi comuni, proprio oggi ho preso coscienza che nel tanto vituperato medioevo la caccia alle streghe è stata praticamente assente essendo iniziata a fine ‘400 ed i casi più numerosi si sono registrati nei paesi che oggi consideriamo più civili, cioè il nord Europa. Nella stessa Italia ci sono stati roghi in Toscana e Nord Italia ma nessuno in stato pontificio ed un solo nella Benevento del famoso noce (fonte wikipedia). Interessante poi l’etimologia di immune dal punto di vista degli obblighi civili, mi chiedo se chi è immune da una malattia non debba quindi fare sacrifici… Agli dèi? Saluti a tutti