Più che di terrore parlerei di mancanza di elementi utili ad avere un approccio umile, rispettoso e dialogante con la natura. Da cui deriva spesso il rifiuto e perché no anche il timore di vivere qualsivoglia esperienza che esuli dall’ambito delle proprie consuetudinarie “certezze”. Per il resto condivido che l’affidarsi nn sia così facile e quand’anche timidamente accade, l’asino potrebbe cadere (passatemi la metafora) laddove poi richiede la verifica sperimentale nel proprio vissuto quotidiano… certo è che sentirsi intimamente appartenenti ad un Corpo Unico è un imprescindibile sostegno nei momenti di difficoltà che ognuno di noi attraversa…