Rispondi a: I Luoghi del Sacro, della Magia e della Tradizione ermetica

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wiwa70
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Ciao a tutti! Leggendo l’epopea mesopotamica di Gilgamesh, la prima e più antica opera letteraria considerata tale, che non conoscevo,sono rimasta molto sorpresa nel constatare che sembra riscrivere il mito della Creazione biblico/ patriarcale per come lo conosciamo, a partire dal simbolismo del serpente,il quale ruberà, mangiandola di nascosto,una pianta miracolosa detta dell’irrequietezza, con le spine(la rosa)la quale lo renderà immortale, facendogli cambiare subito pelle in segno di rigenerazione (piuttosto che la mela ,frutto della conoscenza del bene e del male, narrata solo succesivamente)per la quale la figura dell’eroe, figlio della Dea Ninsun, la grande Regina,che guiderà i passi del protagonista,si metterà in viaggio per donare l’immortalità non solo a sé stesso ma a beneficio di tutta la sua Comunità;il viaggio che affronterà prevede una tappa obbligata nell’oltretomba, per salvare il suo amico e compagno, il suo alter ego, Enkidu, creato con l’argilla, dalle mani della Dea-Madre( e non di un Dio!)Signora degli Dei, che ne disegna la forma, dopo un rito purificatorio dell’acqua,con lo scopo di rendere più altruista e meno egoista e prevaricatorio il figlio/eroe. La Dea dirà a suo figlio:”Quella stella sarà il tuo compagno colui che ti recherà aiuto nel momento del bisogno, simile a te quanto il tuo riflesso”. Enkidu, “l’Uomo selvaggio”, creato dall’argilla, d’altro canto, grazie all’unione amorosa con una donna, acquisirà l’Intelligenza, oltre alla forza che lo contraddistingue, e accompagnerà il fratello/amico in tutte le sue avventure, recitando la formula:”Tien stretta la mia mano, andiamo come un sol uomo, dimentica la morte e persegui la vita,unendo la forza di entrambi…una corda a tre fili è difficile da rompere” abbracciandosi e dopo il giuramento, intraprenderanno la via della foresta. Per cercare l’immortalità, Gilgamesh dovrà superare molte prove(vedi Ulisse, Enea, Ercole, Dante)e per questo si farà aiutare da una Guida/Sacerdote Spirituale,che immortale lo è già diventato, e che aveva ripristinato i riti di culto delle divinità astrali, che parlerà all’eroe in segreto della pianta miracolosa le cui spine lo pungeranno ;tra le tante, c’è quella di non dormire per sette notti, che l’eroe non supererà, quella di trovare la pianta miracolosa in fondo alle acque, che il serpente furbo ruberà e mangerà, divenendo immortale; quella di trovare la Montagna sacra che dà la vita, e all’interno di un cerchio, dormire per avere in sogno le indicazioni oracolari e profetiche degli Dei(rito dell’incubatio)ecc. E’ presente anche il mito di fondazione delle mura di Uruk, ad opera dei Sette Saggi e del Santo Eanna, dove si custodivano i sacri tesori. Infine un verso del poema rivela la natura divina “doppia” dell’eroe fondatore, quando Gilgamesh chiede aiuto al Dio Sole Samas, questi prendendo le sembianze di un toro celeste lo salva, mentre un altro essere divino gli offre dell’acqua: dunque, l’eroe ha un duplice Dio, il primo, Il Sole, che lo protegge e l’altro, considerato secondo l’interpretazione ufficiale, il Dio personale del re. Chi è dunque, il Dio personale piuttosto che il Dio Sole? S’introduce, forse,il tema dei gemelli, l’ombra, il riflesso , lo specchio, alcune espressioni che indicherebbero in psicanalisi l’altro da sé, che mantiene col soggetto un legame forte, rappresentando il suo contrario e il lato oscuro e inespresso di noi? In termini spirituali, chi è il nostro ‘doppio’ ? Questo tema lo ritroviamo anche nella letteratura latina ,con le Metamorfosi di Apuleio, oppure in Dante, quando inserisce nei gironi infernali le anime di alcuni personaggi corrotti ancora viventi? O ancora in Oscar Wilde quando nel ‘Ritratto di Dorian Gray’, il dipinto che rappresenta l’Idea primigenia e originale dell’Essere, si trasformerà in un essere mostruoso, laddove il protagonista perde la sua innocenza, attraverso ogni sorta di nefandezza, separando completamente l’etica dall’estetica dell’essere umano, che si potrà concludere solo bruciando il dipinto nel fuoco? Tematiche ancestrali,di migliaia di anni fa,nate con l’Uomo che, attraverso i miti, in ogni tempo e spazio, sicuramente attraggono ancora tanto e ci parlano dell’Origine della Vita.

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