Ho da poco letto un libro scritto da un’oncologa, Maria Rosa Di Fazio dal titolo “Il cibo che cura. Il cibo che ammala” che correla il tumore a una serie di concause: il patrimonio genetico, l’inquinamento ambientale, quello elettromagnetico, forti traumi psicologici, il fumo e l’alimentazione ed è su quest’ultimo aspetto che si concentra l’Autrice. Forse sono cose risapute e, poiché vi voglio bene, non sto a tediarvi con una sintesi particolareggiata delle 378 pagine del libro, vi dirò solo quello che a me personalmente ha interessato di più
Partendo dal presupposto che gli zuccheri fanno male perché, abbassando il pH hanno un effetto acidificante sul nostro organismo con conseguente innesco di stati infiammatori che a loro volta scatenano diverse patologie, tra cui quelle tumorali, l’Autrice afferma che la frutta non fa bene (specie in età adulta) perché contiene una grossa quantità di zuccheri che, ingeriti, producono putrescina, una poliammina che oltre a far putrefare tutto ciò che trova nello stomaco, innalza l’insulina che è un fattore di crescita cellulare di cui le cellule tumorali sono particolarmente “ghiotte”, questo è il motivo per cui ai suoi malati oncologici è totalmente proibito l’uso di zuccheri, inoltre, continua, il consumo di frutta è da evitare soprattutto
a fine pasto e soprattutto a cena, il motivo è semplice. La combinazione di una grossa porzione di carboidrati a cena e una successiva porzione di frutta (o dolce) fa schizzare alle stelle il picco glicemico che può causare una “bolla gastrica” che va a comprimere il diaframma a livello cardiaco, dando la sensazione di un attacco cardiaco o una vera fibrillazione atriale. Se poi, a tutto questo aggiungiamo una bibita gassata, il patatrac è fatto, dice ancora l’autrice e… addio pizza e birra, dico io!
Perché bisogna essere attenti di più alla sera? Perché più o meno dalle 14 in poi il nostro metabolismo via via si addormenta e non brucia rapidamente ciò che ingeriamo, come fa invece benissimo nelle ore del mattino, dunque frutta soltanto a colazione.
Altro alimento “dannoso” sono le farine bianche perché per aumentare la produttività delle coltivazioni si sono modificate le spighe abbassandole in altezza, rispetto alle precedenti autoctone facilitandone, in tal modo, la raccolta meccanica e aumentandone la resa per ettaro, così facendo però, è aumenta anche la quantità di glutine nel grano a tutto beneficio delle industrie che si trovano ad aver un prodotto più elastico che favorisce il lavoro delle macchine e più idoneo a una migliore resa estetica finale, a questo scopo vengono private anche delle componenti più importanti dal punto di vista nutrizionale, il germe e la crusca.
Inoltre i glifosati spruzzati sui campi non solo come erbicidi ma anche perché inducono il chicco a sgranarsi più facilmente dalla spiga, sono, come è stato dimostrato da innumerevoli studi (chi fosse interessato può cercare on line) sono manifestamente cancerogeni.
Anche la carne se consumata in eccesso e soprattutto se carne proveniente da allevamenti intensivi dove gli animali sono nutriti con prodotti industriali spesso di origine animale (povere bestie erbivore!) a cui si aggiungono, per una crescita più rapida, ormoni e antibiotici, può trasformarsi in un alimento altamente pericoloso correlato a forme tumorali dell’apparato digerente.
Esiste anche una correlazione tra alcuni tumori ormonosensibili, tipo seno o prostata con relativo abbassamento dell’età media in cui oggi tali patologie si manifestano, e l’uso sempre il più massiccio di prodotti derivati dal latte. La Dottoressa forte delle sue esperienze sul campo afferma che eliminando latte e latticini si assiste in brevissimo tempo allo scomparire di tutta una serie di disturbi che vanno dai dolori alle articolazioni al gonfiore addominale al reflusso gastroesofageo.
In pratica ciò che la Dottoressa consiglia di mangiare sono pesce azzurro, carne (ogni 10 giorni), legumi, pasta o cereali senza glutine (solo a pranzo), e verdura possibilmente di stagione (cinque volte al giorno) il tutto accompagnato da un buon bicchiere di acqua con basso residuo fisso!!! Per correttezza informo che, un pò di buon vino rosso si può bere!
E’ ormai da un po’ che sono più attenta alla mia alimentazione ma senza fare della mens sana in corpore sano una mistica, cerco, piuttosto, conoscendomi sempre meglio, di fare attenzione ai cambiamenti che avvengono nella mia unità pscico-fisica, e di adeguare ciò che mangio alle mie esigenze. Questo fa parte sicuramente del mio cammino evolutivo e aspetto con ansia la ripartenza delle lunazioni per inserire nella mia quotidianità anche i rimedi e gli alimenti ben influenzati dalla luna in corso. Poi, siccome non sono una talebana, ma ho quel minimo di granum salis che mi permette di far parte della Miriam, quando c’è da mangiare mangio!