Ho letto anch’io questa intervista, cara m-rosa.
L’analisi che fa il professore circa una realtà che ormai è cambiata a causa del predominio dell’infosfera, cioè la globalità dello spazio delle informazioni in una società dominata dalle tecnologie : un nuovo mondo iperconnesso cui non ci si può sottrarre, è severa.
Aggiungo a quanto dici che concordo con l’esortazione ad un maggior senso critico come cosa fondamentale per navigare nel mondo di oggi. Ma perché una maggioranza (se non tutti) possano averlo è necessario studiare i problemi e avere una maggiore preparazione. Cosa non facile.
A me pare che a questa accelerazione del progresso, per cui l’ufficio postale,le lettere scritte a mano sembrano primitive e 5 anni sono un lasso di tempo sufficiente all’evoluzione di una tecnologia che prima aveva bisogno almeno di 20/30 anni per progredire, non siamo stati preparati con sufficienza e non ne capiamo tutte le sfaccettature.
Essere sempre connessi alla rete? e a una realtà virtuale? Mah… mi pare un abuso. Noi siamo sempre connessi alla Catena miriamica e a una strada verso il Bene, la Giustizia, la Solidarietà, la Fratellanza, la Luce basata sulla sperimentazione fisica, concreta, tangibile. Questo si che ci migliora e ci dà anche libertà.