Rispondi a: Emozioni lungo il cammino … ermeticamente inteso …

Home/Il Forum della Schola/Emozioni lungo il cammino … ermeticamente inteso …/Rispondi a: Emozioni lungo il cammino … ermeticamente inteso …
Corolla
Partecipante
Post totali: 6

Nel quartiere di Forcella a Napoli, possiamo imbatterci in un reperto interessante e suggestivo, lo stemma del Sedile in pietra, rappresentato da una “Y” incisa su uno scudo, la famosa “Y” Pitagorica. È incredibile pensare che la Scuola Pitagorica avesse sede proprio qui, tra i vicoli dei Decumani e che da questo segno grafico che la zona prende nome. La strada principale biforcandosi assume a Forcella l’aspetto di una Y, inserita successivamente nell’alfabeto latino proprio da Pitagora. La Y indicava la perfezione assoluta nell’ambito del sapere egizio. A Napoli si era stabilita una fusione tra misteri egizi e sapere pitagorico. Pensiamo che a Forcella si trova una chiesa dedicata a Santa Maria Egiziaca, una monaca egiziana considerata santa dalla chiesa cattolica e ricordiamo ancora tante tracce tangibili lasciate in zona dal culto di Iside. Neapolis – la città nuova – venne fondata in un clima fiorente di nuovi studi e nuove scoperte sulla geometria, la matematica, l’astronomia e l’armonia musicale. Per questo il nucleo originale della città riflette una precisa ripartizione geometrica dello spazio. La tesi che alla base della sua fondazione, 2500 anni or sono, sussista un’ispirazione pitagorica appassiona tuttora studiosi, architetti e urbanisti. Tra coloro che hanno dato maggior contributo allo sviluppo di queste ricerche citiamo l’architetto Teresa Tauro (di natali pugliesi e studi universitari federiciani). Questa operazione geometrica di ripartizione degli spazi si basa sulle figure del cerchio e del quadrato, ma soprattutto sul principio della sezione aurea e della proporzione divina. Il quadrato urbano, con al centro il tempio dei Dioscuri è, infatti, inscritto in un cerchio reale, corrispondente all’antica cinta muraria. Cinta di cui restano sparse numerose tracce, come quelle ancora visibili presso le rampe Maria Longo, dietro piazza Cavour. (Articolo completo su “Il Mattino”). Per lo studioso Renato Palmieri, Forcella si rivela come una consacrazione al divino ordine matematico. Analizzando un frammento degli scritti di Dicearco da Messina, pressoché testualmente, dice… – Se al mattino del solstizio d’inverno guardiamo il sorgere del sole dalla certosa di San Martino, il primo raggio che poco dopo le 7 e 1/2 tracima dai monti Lattari forma un angolo di 36° con l’est astronomico. Chi osserva quel fenomeno, si trova ad ammirare la chiave unica del progetto urbanistico della antica Neapolis. […] La furca pythagorica rappresenta la sintesi della perfezione: la Y è composta da un’asse centrale che si dirama in due braccia. La somma di questi elementi è il numero tre e, aggiungendo il numero di intersezione si compone la formula magica della tetraktys: 1+2+3+4=10, il numero perfetto che, non a caso, è alla base della scacchiera urbanistica di Neapolis, ideata dall’architetto pitagorico Ippodamo da Mileto. -Nella biforcazione di Forcella si palesa il magico sigillo della lettera Y, dal forte significato esoterico. Simbolo di iniziazione e dualismo, indica il bivio tra gli opposti sentieri iniziatici. Nel ramo d’oro rinvenuto da Enea nell’Eneide la biforcazione mostra due vie, la via di destra rivolta ai Campi Elisi, e quella di sinistra, rivolta al Tartaro. È grazie ad esso che Enea effettua la discesa nell’oltretomba. La forma del Ramo d’oro tra correnti ermetiche, cabalistiche e neoplatoniche, giunse poi fino a Dante Alighieri.Come Enea (grazie alla Sibilla Cumana) raggiunse la via per l’Averno, così Dante grazie a un ramo d’oro compì il suo rito d’ingresso al monte del Purgatorio.Sedile di Forcella

Iscriviti alla Nostra Newsletter

Normativa Privacy