D’accordissimo Holvi sulla elaborazione dei vissuti emotivi. Più le emozioni sono forti, e più restano impresse nella memoria cosciente, a volte con traccia indelebile, dipende credo dall’intensità, tanto nel bene quanto nel male. In tutta sincerità, nel vissuto quotidiano, sempre più spesso mi accade di ricordare fatti e persone di cui apparentemente non conservo memoria costante, data per così dire, la tenuità del ricordo. In determinati momenti, o per rievocazione spontanea, o perché per qualche motivo ricerco il ricordo, mi tornano alla mente situazioni quasi comiche, ad esempio ripensando a vecchi compagni di classe di oltre quarant’anni fa, affiora senza ombra di dubbio il nome dei genitori, il numero di telefono di casa di allora, magari fatto una sola volta per chissà quale motivo. Vero, tutto si stocca ad un livello più sottile, lungi da riconoscerne il percorso, ma tutto torna, e sulla scorta di quanto ci ha ricordato Holvi, nei molti, tanti momenti vissuti negli incontri della Schola, mai potrò dimenticare anche solo di un pizzico, quella Bellissima cittadina di altura al confine tra Umbria e Lazio nota come Leonessa, e quel Favoloso Monte Frumentario. Ricordo il tempo che faceva, come ero vestito, la strada fatta, il letto del Fiume visitato sulla via del ritorno mentre si faceva sera, decisamente fresca, era il primo maggio, tutti i presenti, le foto e molto altro che ci venne elargito in quella stupenda giornata.
Un caro saluto a tutti ed una buona serata