Leggo ora, con piacere, gli ultimi post sull’argomento della nutrizione. Ci tengo ad esprimere alcuni concetti sul problema dell’alimentazione. Personalmente, negli ultimi tempi ho modificato parecchie cose in proposito, sempre nell’ottica della prevenzione e mantenimento dello stato di salute. Da tempo ho tentato di fare mia la frase di Ippocrate nel tentativo di tradurre in pratica il cibo come prima medicina, ricordando sempre la Natura ottima “Medicatrix”, ma anche secondo Ippocrate “Rendi medico il tuo paziente”, e, non essendo medico, tento, a tentoni, di essere il più possibile un “paziente silente”. Quest’ultima massima, credo intendesse proiettare chiunque verso un percorso di progressiva consapevolezza finalizzata al sapersi ascoltare e di conseguenza regolare sul fronte dell’alimentazione. Un po’ il “nosce Te ipsum” della Chymica Vannus, per camminare secondo l’input interno prima che esterno, quest’ultimo connotato di innumerevoli frastuoni, ma anche quel traguardo di autopoiesi alimentare ben evidenziato nei Convegni della Schola degli anni 2011/2012. Non ho trascurato una consapevole integrazione, in primis fatta di generose dosi di Vitamine C, D e K2 (K2 in dosi leggere) da abbinare alla D per evitare accumuli sulle pareti venose e arteriose, poi Vitamina A estratta dal fegato del merluzzo a mesi alterni, e perché no, Omega 3 per mantenere in omeostasi l’apparato cardiocircolatorio “latu sensi”. Consiglio sempre un confronto aprioristico con il medico di base per i dosaggi e nel caso di intolleranze soggettive a determinati principi attivi. E poi che dire delle spezie, se ben abbinate costituiscono il nemico giurato all’azione dei radicali liberi, responsabili dei processi di invecchiamento e di danneggiamento delle membrane delle cellule, e voglio a cominciare dalla curcuma, il cui principio attivo (curcumina) le conferisce un’azione antinfiammatoria e analgesica, per questo motivo impiegata efficacemente nel trattamento di infiammazioni, dolori articolari e molto altro. Alla curcuma abbino zenzero, chiodi di garofano e cannella, ma anche pepe nero per miglior sintesi della curcuma, nonché origano. Non sempre, ma a giorni alterni, infilo questo mix nelle insalate o nella minestra, a volte aggiungo anche un pizzico di buon curry. Sto anche attento a quello che metto in tavola, qui sta il nocciolo, evito per quanto possibile zuccheri e carboidrati insulinici, per evitare, sempre per quanto possibile e senza picchi ossessivi, i picchi glicemici. E poi, a proposito del resveratrolo citato da wiwa, ogni tanto, a cena, un buon bicchiere di nebbiolo, dispongo di un doc che ha visto i solfiti solo per la bollitura, e, scherzi a parte, il resveratrolo pare sia un composto polifenolico dalle enormi proprietà, antiossidanti, antinfiammatorie, epurative del sangue, immunomodulanti, oltreché beneficiare di una certa quantità di flavonoidi presenti nell’uva rossa. Ultima cosa ma non meno importante: mangiare con allegria, digerire con allegria, quando si può tutti insieme (TV rigorosamente spenta), ed essere il più possibile consapevoli di questo principio, è anche questo cibo di cui l’organismo, nella sua interezza, si nutre passando da vie più sottili.
Un caro saluto ed una buona domenica a tutti.