Caro Angelo, inutile dire che il tuo racconto mi ha emozionato molto…Mi ha fatto riflettere sul fatto che, come dicevi tu, siamo “tutti fratelli e sorelle”, nel senso – mi sono detta – che ognuno di noi ha una sua storia, manifesta e antica insieme, a volte con prove durissime, che sembrano punizioni, ma che in realtà appartengono a “cerchi” che devono chiudersi, così come si sono aperti. Chissà quando e chissà come. In questo domandarsi, legittimo, il percorso in Miriam mi ha aiutata tanto, perché aver compreso ed accettato come plausibile il fatto che siamo in cammino perenne, che esiste una Volontà più profonda dentro di noi che ci guida ( a qualsiasi prezzo! ) e che esiste la possibilità concreta di modificare anche il corso degli eventi, almeno quelli che direttamente ci toccano e di cui siamo protagonisti, dá speranza e aiuta a non brancolare nel buio,disperandosi. Un “senso”, esiste. Non esiste un dio giudicante, né vendicativo, come in certe vie spirituali si lascia intendere. Chi non cammina più accanto a noi, cammina in un altro modo, ma prosegue ugualmente il suo percorso. Questo mi infonde speranza e fiducia e mi incoraggia a continuare la mia sperimentazione e la mia ricerca.