Ciao Mandragola e buonasera a tutti! Sicuramente posso portare la mia esperienza di madre di una figlia in piena adolescenza ( sarebbero 2 i figli adolescenti…ma leggermente sfalsati come età, quindi in fasi ancora diverse ..). L’altro giorno mi sono trovata a leggere un tema datole dalla sua prof di italiano, il cui titolo era ” Cos’è per voi un classico”. Anch’io sono rimasta sorpresa: non c’era nulla di scontato, ovvero un “classico” non necessariamente come testo lettetario o come fatto culturale legato all’istruzione. È emerso che un classico è tutto ciò che per noi diventa speciale, tutto ciò che ci emoziona e lascia un segno nella nostra vita o è utile alla nostra esperienza: un cibo, un ideale, un amore…Il classico lo è davvero solo se siamo noi a percepirlo tale.
Mi ha trovato d’accordo, senz’altro. E fa tenerezza che,poi, non abbia voluto leggere i suoi pensieri davanti a tutta la classe, ma dentro di sé, aveva avuto qualcosa di molto personale da dire. Quindi credo fermamente che gli adolescenti di oggi, con la loro proverbiale, spietata schiettezza,ma anche con le loro grandi difficoltà ad esprimersi, abbiano molto da dire, come poi è sempre stato.I tempi saranno anche cambiati, ma certe spinte interiori, le domande, le “rivoluzioni”, sono sempre stati i giovani a portarle avanti. Il difficile, forse, è proprio starli ad ascoltare…