Rispondi a: La Natura, la Madre, la Miriam

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Alef2006
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Quest’ultima riflessione di m_rosa mi fa molto riflettere: come sarebbe andata la storia della medicina se avessimo concepito l’idea che la Vita va rispettata in quanto tale, in tutte le sue forme? E’ un interrogativo dal respiro molto ampio che suscita molte altre riflessioni. Provo a elencarle per non perdermi e non avendo, ovviamente, una risposta al quesito posto le riflessioni saranno interrogative:
– se l’umanità vivesse in sintonia con la Natura forse tante patologie non esisterebbero?
– vivere in sintonia con la Natura implica necessariamente un innalzamento della durata della vita media dell’umanità?
– quando l’uomo viveva in sintonia con la Natura la durata media della sua vita era molto inferiore a quella odierna?

Oltre ai quesiti però vale ciò che ho sperimentato sulla mia pelle: in passato sono stato colpito da malattie abbastanza gravi e quando le ho scoperte la voglia di farcela ad ogni costo per sopravvivere era più forte di qualsiasi rimorso per gli animali sfruttati per portare alla sintesi dei farmaci che mi somministravano e che poi hanno concorso alla guarigione. Il punto è proprio questo: se voglio vivere in armonia con la Natura, per coerenza non dovrei rifiutare i farmaci basati su sperimentazioni animali anche se questa scelta comporterebbe la mia Morte? Dovrei concludere che per rispettare la Vita dovrei accettare la Morte? E’ però anche vero che ogni volta che mangio una foglia di insalata stermino migliaia di batteri… Alla fine del ragionamento mi rendo solo conto che Vita e Morte sono due facce della stessa medaglia ma non ho alcuna risposta alle tante domande del mio post.

Scusate se sono stato prolisso.

Vi abbraccio perplesso

Alef

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