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Angelo
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Cari Tutti, con riferimento al concetto di “bellezza” mi ritorna in mente un vecchio detto che mio nonno ripeteva spesso e che mi ha accompagnato nel corso della mia vita: la bellezza è negli occhi di chi guarda. Secondo me può esistere una bellezza “oggettiva” e una bellezza “soggettiva”, che si differenziano da un punto di vista “qualitativo”. Il risvegliare il senso della belleza negli occhi di chi guarda è il vero “segreto” di un artista, quando riesce a toccare le “corde” interiori di chi osserva, o ascolta, il suo lavoro.
Quello che a me appare stupendo, potrebbe apparire scialbo a qualcun’altro, ma di fronte a certe opere non possiamo che rimanere tutto abbagliati da tanta “bellezza”.
Riporto una parte di articolo interessante dedicato a chi fa fotografia: https://fotocomefare.com/sezione-aurea-composizione-fotografica/
“Attorno al 1200, il matematico italiano Leonardo Fibonacci scoprì il numero aureo: 1,618033.
Nel Rinascimento si diffuse la consapevolezza che questo numero corrispondesse a un rapporto tra dimensioni che ricorre molto spesso in natura (come le proporzioni tra gli arti di molti esseri viventi). Infatti, molti artisti ne fecero uso nella composizione dei loro quadri, delle opere architettoniche, delle statue e così via. Ovviamente non si trattava solamente di una sorte di impazzimento generale attorno a un numero. Si scoprì ben presto che il numero aureo (detto anche sezione aurea, rapporto aureo o proporzione divina) applicato alle arti figurative permetteva composizioni particolarmente piacevoli per l’occhio umano….La sezione aurea nella pratica fotografica si applica come la regola dei terzi: il punto su cui si vuole dirigere l’attenzione dell’osservatore va allineato con i punti di intersezione della griglia, o almeno con le linee.
Nasce quindi un dubbio: come faccio a verificare al momento di uno scatto che le righe siano posizionate rispettando questo rapporto “strano”?
Un dubbio simile se lo saranno posti in molti, (anche) per questo esiste la regola dei terzi. Dividere ad occhio la scena in 3 parti uguali è molto più facile. Resta comunque il fatto che la sezione aurea permette una composizione molto più equilibrata e “naturale”.”.
Detto principio è stato utilizzato anche nella costruzioni di moltissime strutture architettoniche, nella quali, una volta entrati, si “assapora” il perfetto equilibrio delle forme, che sono in grado di “donare” a coloro che vi entrano, un senso di pace e serenità (lo stesso Leonardo utilizzò questo principio in moltissimi suoi lavori e studi).
Tutto riporta ad un principio, secondo me: la bellezza viene colta con gli occhi di chi sà vedere oltre la semplice immagine che ci viene proposta o fornita. La Natura fornisce i modi e le forme per esaltare questo concetto: se proposto o utilizzato dall’artista, l’esaltazione della belleza raggiunge il suo culmine. Questo è un mio modesto modo di interpretare un concetto così vasto e grandioso da risultare a volte inafferabile, ma sicuramente la bellezza vive in noi ed attorno a noi. Basta coglierla.
Vi abbraccio.

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